Il “Moscoforo”, che significa portatore di vitello, rappresenta un ricco e pio gentiluomo di campagna di nome Rhombos, che porta sulle spalle un piccolo vitellino per offrirlo in sacrificio alla dea Atena. Ai piedi della statua trovi infatti un’iscrizione che dice "Rhombos, figlio di Palos ha dedicato".
Le due figure sono armoniosamente fuse grazie al gioco delle linee del contorno, all’accostamento delle teste e all’incrocio delle braccia del giovane e delle zampe dell’animale. Gli occhi spalancati, un tempo riempiti di pasta vitrea, avorio e osso per dare colore e vita alla pupilla, ed il sorriso arcaico rendono la sua espressione profondamente umana. In tutte le opere di quest’epoca la testa non è un ritratto verosimile, ma è l’immagine ideale dell’uomo felice di offrire un dono alla divinità.