SANTA MARIA MAGGIORE

Interno

Vedi tutti i contenuti di Bergamo
Durata file audio: 2:33
Italiano Lingua: Italiano
Acquista

All’interno della chiesa solo uno sguardo attento ti permetterà di riconoscere l’originale impianto romanico: ovunque trionfa un travolgente senso di ricchezza nello splendore di ori e stucchi a rilievo di epoche successive. Dalla fine del 1500 infatti l’intera chiesa è stata trasformata e sontuosamente arricchita.

Alcuni dipinti medievali accanto ai portali, coperti dalle successive decorazioni, sono stati comunque riportati in vita coi restauri. Puoi riconoscerli osservando le figure realizzate in modo naturale, i colori piatti e la composizione semplice.

Il grande affresco con l’Albero della vita, dipinto da un seguace di Giotto, è in parte coperto dalle decorazioni successive, mentre sono ben riconoscibili l’affresco con l’Ultima Cena e altri con curiose scene di vita dei Santi.

 

Appesi alle pareti, 25 enormi, magnifici arazzi danno un tocco di preziosità: sono tessuti eseguiti con il telaio a mano, intrecciando fili di lana, di seta colorata, d’oro e d’argento, opera delle celebri manifatture di Firenze e delle lontane Fiandre.

Spostandoti lungo gli arazzi troverai un magnifico Confessionale, riccamente ornato di statue: si tratta di un capolavoro di Andrea Fantoni, abile scultore delle valli bergamasche, realizzato all’inizio del Settecento con legno di noce scuro e di bosso, un arbusto di roccia più chiaro.

Le statue e le sculture esaltano il sacramento della confessione e sono sovrastate dall’immagine di Dio Padre.

 

Tra le persone sepolte in questa chiesa, troverai anche il grande compositore bergamasco Gaetano Donizetti.

Curiosità: Nel Quattrocento si usava ornare i sedili del coro delle chiese con preziose tarsie, cioè composizioni di piccoli pezzi di legno di colori diversi, che in genere formavano disegni geometrici, senza figure o paesaggi. Ma sotto la balaustra che separa il Coro dalla chiesa puoi scoprire un vero capolavoro: quattro storie della Bibbia composte con innumerevoli pezzettini di legni di natura e colori differenti: bruni, gialli, verdi, bianchi, dorati, tanto da sembrare quadri dipinti, con minimi particolari e infinite sfumature. Li realizzarono, a partire dal 1524, il grande pittore veneziano Lorenzo Lotto e l’esperto intarsiatore bergamasco Giovan Francesco Capoferri. Sono normalmente coperti da pannelli ma li puoi ammirare nei giorni festivi.

TravelMate! La Travel App che ti racconta le meraviglie del mondo!
Condividi su