La costruzione della Chiesa di San Giovanni Battista, splendido esempio di gotico-ligure, ebbe inizio nel 1282 e si concluse intorno al 1307, grazie all’opera dei Maestri Antelami, scalpellini lombardi che in Liguria lasciarono numerose testimonianze. Sorge in un’area che già in epoca medievale era strategica per la comunità, e non a caso accanto all’edificio s’innalza ancora l’antica torre di guardia genovese, poi trasformata in campanile.
L’esterno colpisce immediatamente per la facciata a capanna realizzata con fasce orizzontali alternate di marmo bianco e pietra serpentino scura: un motivo decorativo tipico delle chiese liguri. Al centro si apre un grande rosone marmoreo finemente scolpito, attribuito alla scuola dei maestri di Carrara, i quali eccellevano nella lavorazione del marmo. Più in basso, il portale ogivale incorniciato da una ghiera di marmo introduce alla navata centrale. Il campanile laterale, di origine militare, conserva ancora l’aspetto severo di una torre d’avvistamento.
All’interno la chiesa presenta una pianta a tre navate, con pilastri robusti e archi ogivali che sostengono la copertura. Anche qui ritorna il contrasto cromatico bianco-nero delle pietre, che accentua il senso di verticalità tipico del gotico. L’ambiente è sobrio e luminoso, grazie alle strette monofore che filtrano la luce.
Tra gli arredi più importanti spiccano il fonte battesimale in marmo bianco del 1360 e alcune tele di scuola genovese e ligure, oltre a un organo a canne ottocentesco che ancora oggi accompagna le celebrazioni solenni.
Curiosità: alcuni studi sostengono che il fonte battesimale del 1360 presente in questa chiesa, sia tra i più antichi delle Cinque Terre ancora in uso. Se pensiamo che Monterosso ha avuto per secoli in media tra i 1.000 e i 2.000 abitanti, e che fino all’Ottocento nascevano decine di bambini ogni anno, si può stimare che tra le 10.000 e le 20.000 persone siano state battezzate proprio qui.
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