COMO: VILLA OLMO

Como: Villa Olmo

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Durata file audio: 2:43
Italiano Lingua: Italiano
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La magnifica Villa Olmo deve il suo nome ad un albero secolare che sorgeva anticamente in questo luogo.

Devi sapere che questi terreni erano proprietà della nobile famiglia Odescalchi già dal 1664, però la costruzione della villa ebbe inizio solo molti anni dopo, nel 1782, quando il marchese Innocenzo Odescalchi decise di edificarvi una dimora estiva, incaricando del progetto l’architetto Simone Cantoni, esperto di forme neoclassiche.

Puoi subito riconoscere questo stile osservando il corpo centrale della facciata con dieci alte colonne ioniche, tra le quali spiccano cinque tondi con i volti dei filosofi greci Platone, Solone, Talete, Socrate e Pitagora, così come dalle statue raffiguranti divinità pagane, presenti nel giardino all’italiana antistante la villa, opera dello scultore Francesco Carabelli.

Quando nel 1824 la proprietà passò al nipote di Innocenzo Odescalchi, il marchese Giorgio Raimondi, per la villa iniziò il ventennio di massimo splendore. Pensa che ospitò personaggi importanti come gli imperatori d’Austria Francesco II e Ferdinando I e la principessa Maria Teresa d’Asburgo.

Tutto andò bene finché il marchese, nella seconda metà dell’800, non si schierò con i Savoia contro gli austriaci. Questi ultimi, infatti, per ritorsione lo esiliarono in Svizzera e gli confiscarono Villa Olmo che, spogliata di tutto, fu impiegata come caserma.

Le sorti del palazzo svoltarono quando fu acquistata, nel 1883, dal duca Guido Visconti di Modrone che apportò le importanti modifiche a cui si deve l’aspetto attuale.

Sotto la guida dell’architetto Emilio Alemagna, infatti, furono abbattute due ali sporgenti fra il palazzo e il lago, vennero ricostruite le scuderie, sorse un tempietto neoclassico nel parco all’inglese dietro la villa, il giardino venne abbellito con nuove aiuole e con la fontana monumentale, e sulla sommità del corpo centrale furono posizionati lo stemma visconteo e otto statue.

All’interno invece venne ampliato l’atrio d’ingresso fino a occupare tre piani in altezza e fu realizzato un piccolo teatro da 90 posti.

Dal 1925 Villa Olmo appartiene al Comune di Como e, grazie ad importanti opere di restauro, visitandola potrai ammirarla in tutto il suo splendore.

 

Ti saluto con una curiosità: il povero marchese Raimondi, oltre all’esilio, subì anche l’onta di veder sua figlia Giuseppina ripudiata dal noto patriota Giuseppe Garibaldi, subito dopo il matrimonio. Pare che al novello sposo fu recapitato un messaggio in cui probabilmente gli fu svelato che la moglie aspettava un figlio dall’amante, il bel sottotenente Luigi Caròli.

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