TEATRO SOCIALE DI COMO

Teatro Sociale Di Como

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Durata file audio: 2:20
Italiano Lingua: Italiano
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Il Teatro Sociale di Como, progettato dall’architetto Giuseppe Cusi, vide la luce nel 1813 grazie alla determinazione dell’allora podestà di Como, Gian Pietro Porro, e di alcuni intellettuali che con lui facevano parte di un’associazione chiamata Società dei Palchettisti, tutt’oggi esistente e proprietaria del teatro.

Ma vediamo di ricostruire le diverse vicende che hanno portato alla realizzazione di quest’opera.

Devi sapere che il 7 giugno del 1764, alcuni comaschi amanti dell’arte e della cultura, avevano costituito la Società dei Palchettisti, al fine di gestire il teatro della città che ai tempi era ospitato nel Broletto. Il comune però non era soddisfatto di aver affidato un bene pubblico a dei privati, così nel 1811 concesse ai palchettisti la proprietà del vicino Castello della Torre Rotonda, ormai fatiscente, e si riprese il Broletto per usarlo come archivio.

Il Castello della Torre Rotonda, che risaliva al 1250, era stato parte della cittadella fortificata di Como sotto il dominio della famiglia Visconti nel ‘300, poi era stato occupato da spagnoli, francesi e austriaci durante i rispettivi domini, infine cadde in rovina e fu quindi abbattuto per cedere il posto al nuovo edificio.

Il teatro venne quindi inaugurato il 28 agosto del 1813 mentre le facciate furono completate nello stile attuale solo diversi anni dopo tra il 1819 e il 1821.

Nel 1855 la struttura venne ampliata con la creazione di una quinta galleria, ottenuta alzando di un piano la sala del teatro, che oggi può ospitare complessivamente 900 spettatori.

Mentre ammiri l’elegante facciata in stile neoclassico, e le alte colonne corinzie, pensa che tra i primi grandi artisti che si sono esibiti sul palco di questo tempio della musica, si possono citare nomi prestigiosi come Nicolò Paganini, nel 1823, e Franz Liszt nel 1837.

 

Ti saluto con una curiosità: Tra i più grandi sostenitori della nascita del Teatro Sociale di Como ci fu il grande scienziato comasco Alessandro Volta, che nel 1811 faceva parte del consiglio comunale. Proprio per celebrare il centenario della sua più importante invenzione, la pila, nel 1899 il teatro fu dotato di corrente elettrica. 

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