Una delle opere migliori di Tiziano, è intitolata Danae.
Secondo la mitologia, Danae era una bellissima giovane di cui Giove s’invaghì al punto di trasformarsi in una pioggia d’oro per poterla possedere carnalmente. Lo scrittore Giovanni Della Casa parla dell’intensità erotica di questa “nuda che farìa venire il diavolo addosso”, destinata a deliziare la vista del cardinale Alessandro.
In previsione del viaggio a Roma, Tiziano dosò con abilità i tempi dell’esecuzione, iniziando la tela a Venezia e portandola con sé in modo da completarla nei primi giorni del soggiorno in Vaticano. Una mossa con cui Tiziano puntava a provocare un “caso” nell’ambiente culturale romano, e che puntualmente provocò l’effetto sperato. All’epoca del dipinto Tiziano aveva circa cinquantacinque anni, ma non aveva mai raffigurato un nudo femminile con un erotismo così esplicito.