La battaglia di Isso fu un confronto cruciale nella storia antica, avvenuto nel novembre del 333 a.C. tra l'esercito macedone guidato da Alessandro Magno e le forze persiane sotto il comando del re Dario III. Questa battaglia rappresenta uno dei momenti decisivi nelle campagne di Alessandro per conquistare l'Impero Persiano, dimostrando le sue straordinarie capacità militari e tattiche.
La battaglia ebbe luogo in un'area ristretta tra il mare e le montagne, vicino all'odierna Iskenderun in Turchia, che limitava il vantaggio numerico dell'esercito persiano e giocava a favore delle tattiche macedoni. Alessandro impiegò una strategia audace, decidendo di attaccare direttamente il centro dello schieramento persiano dove si trovava Dario III, cercando di rompere il morale nemico decapitandone la leadership.
La manovra chiave fu l'avanzata della falange macedone e la carica della cavalleria pesante guidata da Alessandro stesso, che riuscì a sfondare le linee persiane e a mettere in fuga Dario III. Questo causò il collasso dell'ordine di battaglia persiano e portò a una vittoria decisiva per Alessandro.
Il successo di Alessandro nella battaglia di Isso non solo consolidò il suo controllo sulle città-stato greche dell'Asia Minore, ma gli aprì anche la strada per l'avanzata verso le ricche province interiori dell'Impero Persiano. La fuga di Dario III segnò un punto di svolta, dimostrando l'incapacità del sovrano persiano di difendere il suo regno contro le forze invasori.
Inoltre, la battaglia evidenziò l'efficacia dell'esercito macedone, in particolare la falange macedone con la sua innovativa tattica di combattimento e la cavalleria pesante, che divennero gli strumenti principali delle future conquiste di Alessandro.
La vittoria di Alessandro a Isso fu significativa non solo dal punto di vista militare, ma anche per le conseguenze culturali e politiche. Essa segnò l'inizio dell'ellenizzazione dell'Oriente, con la diffusione della cultura e della lingua greca in vasti territori precedentemente sotto il dominio persiano.