L’affresco dal titolo L’Incendio di Borgo, episodio che dà il nome alla Stanza, è del 1514: ti racconta come Leone IV spense miracolosamente un incendio nel quartiere romano chiamato Borgo. E ti accorgi che qui lo stile di Raffaello cambia un’altra volta: le figure sono chiaramente ispirate all’arte classica, e se hai letto l’Eneide non puoi non pensare ad Enea che fugge dall’incendio di Troia portando sulle spalle il padre. La scena e l’atmosfera ti potranno magari sembrare un po’ retoriche, ma in compenso rimani incantato dal cristallino senso del colore e dalla raffinata rappresentazione della bellezza, specie nelle figure delle donne che cercano di spegnere l’incendio.
Tieni presente che questo è l’unico affresco della terza Stanza che fu dipinto da Raffaello: gli altri tre furono eseguiti dai collaboratori della sua bottega, fra cui cominciava a mettersi in luce Giulio Romano, il futuro maestro di Palazzo Te a Mantova.