La chiesa seicentesca di Sant’Ignazio è dedicata al fondatore dell’ordine dei Gesuiti. È giustamente famosa per l’impressionante rivestimento di affreschi, realizzati a partire dal 1691 da Andrea Pozzo. Questo geniale pittore e architetto gesuita ha impostato l’immensa volta che ricopre l’unica navata della chiesa come una scenografia teatrale, che ti fa sembrare lo spazio grande il doppio! Fra archi e colonnati, gruppi di santi, angeli e figure simboliche, l’insieme forma quasi un’enciclopedia del sapere geografico e tecnico dell’epoca: anche se la decorazione ti dà impressione di una grande esuberanza e libertà, è impostata a criteri di rigore scientifico. L’opera più importante è la Gloria di sant’Ignazio di Loyola. Pozzo ha anche disegnato i ricchi altari e dipinto gli affreschi, sempre illusionistici, dietro l’altare maggiore. Perfino la cupola è un’illusione: mettiti sotto l’affresco che la raffigura e cerca sul pavimento la pietra che indica il punto da cui osservarlo per apprezzare al massimo il suo inganno. Vedrai che effetto da capogiro!
CURIOSITÀ: Nell’800 nella chiesa di Sant’Ignazio vigeva una tradizione legata alla sua vicinanza all’Osservatorio Astronomico con l’ora esatta: ogni mattina dalla facciata veniva calata un’asta di legno lunga 6 metri. Alle 12 in punto lungo l’asta scivolava una palla di vimini dipinta di nero, che serviva a Castel Sant’Angelo come segnale per sparare la cannonata che annunciava il mezzogiorno.