Durata file audio: 2.09
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Casa Batlló è uno dei luoghi più stupefacenti di Barcellona!

Con il suo portico che diresti sorretto da zampe d’elefante, la facciata che sembra coperta da una pelle tesa, la finestra centrale come la bocca di una balena e il tetto a scaglie che assomiglia al dorso di un mostro preistorico, Casa Batlló è senz’altro una delle più stravaganti creazioni del catalano Antoni Gaudí, che ha risolto in modo geniale il problema di un lotto alto e stretto. Del resto, il suo intento era proprio quello di raffigurare un drago, in omaggio a San Giorgio, patrono della Catalogna.

La tua visita inizia dall’atrio, che Gaudí concepì come una cavità sottomarina, illuminato da lucernari che ricordano gusci di tartaruga. Da qui passi allo scintillante cortile interno: nonostante le ridotte dimensioni dell’edificio, stretto e profondo, Gaudí riesce a renderlo allegro con un esuberante rivestimento di ceramiche.

La scalinata non mancherà di affascinarti: il corrimano sinuoso in legni pregiati che accompagna le rampe sembra la colonna vertebrale di un animale preistorico!

Salendo al grande appartamento padronale del primo piano, di circa 400 metri, lo troverai privo di mobili ma ugualmente indimenticabile per le soluzioni adottate da Gaudí: noterai senza dubbio il finestrone a tre varchi del salone, il soffitto ondulato e il cortile privato, con altre decorazioni in ceramica e vetri colorati.

Dopo aver visitato i locali di servizio sistemati nell’attico, con un’infilata di archi inclinati che ti fanno sentire nella pancia di una balena, sali sul terrazzo in cima, dove la fantasia di Gaudí si scatena. Oltre ai bizzarri comignoli parzialmente rivestiti da ceramiche, puoi goderti il colpo d’occhio sul tetto rivestito di tegole iridescenti, che si inarca come la schiena scagliosa di un drago leggendario.

 

CURIOSITÀ: Gaudí detestava essere fotografato. Lo inorridiva l’immobilità forzata e l’idea dell’immagine che si fissa sulla lastra, e l’apertura circolare dell’obiettivo gli incuteva un vero e proprio terrore.

 

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