FUNDACIÓ JOAN MIRÓ

Collezione

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Durata file audio: 2:07
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano
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La più grande collezione di dipinti, sculture e disegni di Miró è un’occasione unica per scoprire il suo mondo artistico, ma tieni presente che purtroppo solo una parte di questo immenso archivio è in esposizione.

La collezione permanente segue un semplice percorso cronologico, suddiviso in otto sezioni; la tua visita inizia con un enorme arazzo, che fu realizzato nel ’79 proprio per la Fondazione. Dopo la Fontana di Mercurio, che come ti dicevo ha il mercurio al posto dell’acqua, arrivi in un ampio spazio aperto dove puoi ammirare Donna, una scultura di bronzo che consiste in un uovo in equilibrio su una cassetta di legno con uno strano foro al centro.

La Sala Joan Prat prende nome da un amico e collezionista di Miró, e ospita una scelta di opere dagli esordi fino agli anni Venti. Ti segnalo i paesaggi, dai bei solari colori mediterranei, e un bel ritratto del 1919 in cui una fanciulla dagli occhi felini ti guarda in modo ipnotico.

Man mano che procedi nel percorso, ti accorgi come Miró si allontana sempre più dallo stile figurativo dei primi anni e va verso il mondo onirico del Surrealismo. Guarda per esempio Il guanto bianco, con questa mano dalle dita deformi che fluttua in un cielo azzurro!

Negli anni ’30 la fantasia di Miró deve scontrarsi con la realtà. In “Uomo e donna davanti a un mucchio di escrementi” puoi avvertire tutto il suo senso di angoscia e di impotenza per la situazione politica della Spagna.

Le opere successive al ’45, esposte in un corridoio, tornano ad animarsi di armonia e voglia di vivere, dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale.

I lavori degli anni ’60 e ’70 li puoi trovare in una sala a “L”, e puoi vedere come anche in vecchiaia il linguaggio espressivo dell’artista non smette di evolversi.

La collezione permanente si chiude con una raccolta di fotografie dell’artista.

 

CURIOSITÀ: Miró arrivò a odiare la pittura convenzionale al punto che in numerosi scritti e interviste esprime il suo desiderio di “stuprarla” e “assassinarla”, per arrivare a nuovi mezzi di espressione.

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