Il Museu Nacional d’Art de Catalunya, meglio noto con la sigla MNAC, è il più grande e più importante museo di Barcellona, interamente dedicato all’arte catalana.
In poche collezioni d’arte al mondo potrai trovare una simile ricchezza e varietà di opere d’arte, un vero e proprio scrigno di tesori catalani. Il museo domina la città dalla sua sede del Palau Nacional, l’immenso edificio a cupola di 50.000 metri quadri che nel 1929 fu costruito alle pendici del colle di Montjuïc per ospitare la parte principale dell’Esposizione Universale e pochi anni dopo fu trasformato in museo permanente. Sessant’anni dopo, il Museo è stato poi rinnovato con un brillante intervento in due fasi (arte romanica e arte gotica). In quest’occasione è stato valorizzato anche l’esterno delle sale, nelle quali sono state ricostruite addirittura cappelle e chiese medievali, che “sporgono” inaspettatamente nel museo quasi come se fossero installazioni di arte contemporanea.
Il Museo nazionale d'arte della Catalogna è famoso soprattutto per una vastissima sezione di arte romanica che ti accompagna per ben 21 sale nella parte sinistra del piano terra. Prevalgono i cicli di affreschi, in alcuni casi quasi millenari e di dimensioni impressionanti, trasportati qui dal nord della regione, ai margini dei Pirenei; ma non mancano pitture su tavola e sculture in pietra e in legno, oltre a dettagli architettonici che rendono la visita indimenticabile.
Rimarrai a bocca aperta davanti agli splendidi affreschi provenienti dalla località di Taüll, staccati dall’Església de Sant Climent e da quella de Santa Maria. Il tema dominante è la austera figura di Cristo giudice, circondato dai simboli dei quattro evangelisti (angelo, leone, toro e aquila), e da gruppi di santi o di angeli. Un altro pezzo forte sono gli affreschi della sala 14, che provengono dalla chiesa di Sant Vinçent a Cardona fino al gran finale nella sala 21 con la ricostruzione di una vasta sala del monastero di Santa Maria de Sixena ad Aragona.
CURIOSITÀ: Nel 1919 ebbe inizio una colossale opera di ricognizione, stacco e ricomposizione degli affreschi romanici dei Pirenei, che fu portata a termine in soli quattro anni, un tempo record. Infatti era necessario battere sul tempo certe spregiudicate organizzazioni che prelevavano gli affreschi per venderli all’estero, soprattutto a musei statunitensi.