MUSEU PICASSO

Meninas

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Durata file audio: 2:34
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano
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Nelle sale che vanno dalla 12 alla 15 puoi ammirare l’omaggio al più grande artista spagnolo del ’600, Diego Velázquez. Nel 1957 Picasso ricreò e reinterpretò in ben 58 volte fra dipinti e studi Las Meninas di Velázquez, uno dei quadri più famosi della storia della pittura spagnola.

Facciamo un salto indietro nel tempo. Siamo nel 1656 e Velázquez, pittore di corte, raffigura l’Infanta Margarita, figlia maggiore del re Filippo IV e della moglie Marianna d’Austria. Accanto alla principessa ci sono “Las meninas”, ovvero le damigelle di compagnia, insieme con la nana e il giullare di corte, che appoggia il piede sul cane mastino castigliano. A sinistra compare il pittore stesso, davanti ai destinatari del dipinto che sta eseguendo: il re e la regina di Spagna, che si intravedono riflessi nello specchio in fondo alla sala.

Nella prima opera della serie, che trovi nella sala 12, Picasso realizza una personale interpretazione dell’intera tela di Velázquez. Osservarla con attenzione: vi compaiono gli stessi personaggi, seppure con lievi variazioni. Se nel quadro di Velázquez l’occhio dello spettatore si concentrava subito sull’Infanta, qui le si affianca l’immagine del pittore enorme e sproporzionata, con due tavolozze in mano, e naturalmente questo significa che il personaggio più importante dell’intero quadro è l’artista stesso. Inoltre Picasso elimina il colore ma aumenta la luminosità aprendo una serie di finestre sulla destra, che nel dipinto di Velázquez non c’erano. Anche in questa scena c’è un cane, ma al posto del grande mastino di corte Picasso ci mette il suo bassotto.

Negli altri dipinti Picasso gioca sulle variazioni e sulle reinterpretazioni, cambiando le prospettive e il numero dei personaggi per ben 58 volte! Come mai così tante? Lo spiegò in un’occasione lo stesso autore: “Ho reinterpretato questo quadro fino a quando le Meninas di Velázquez sono sparite e le mie sono emerse”. Tutte le opere furono eseguite nel breve periodo tra l’agosto e il dicembre del ‘57, nella sua casa a Cannes. L’intera serie fu donata al Museu Picasso dall’artista nel ’68 in ricordo dell’amico Sabartés, primo promotore del museo, morto nello stesso anno.

 

CURIOSITÀ: Si dice che Picasso gettava una maledizione sulle sue donne: la prima moglie impazzì, la Walter s’impiccò, Dora Maar si suicidò e la Roque si sparò.

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