Passeggiando tra i padiglioni di Sant Pau, si ha l’impressione di trovarsi in un museo a cielo aperto, dove ogni dettaglio è stato pensato per trasmettere un messaggio.
L’intero complesso è un trionfo di materiali e colori, in cui convivono pietra, mattoni, ceramiche smaltate, vetri policromi e ferro battuto.
Le ceramiche policrome rivestono le cupole, le colonne e i cornicioni, riflettendo la luce del sole in mille sfumature.
I vetri colorati, spesso disposti in motivi geometrici o floreali, filtrano la luce naturale.
Il ferro battuto, lavorato con eleganza e fantasia, decora ringhiere, lampioni e cancelli, con forme ispirate alla natura: foglie, rami e animali simbolici.
L’iconografia che percorre il complesso è ricchissima e rivela l’intento morale e spirituale del progetto.
Accanto a figure religiose come santi, croci e angeli, che rappresentano la dimensione della fede e della carità cristiana, si trovano simboli laici, allegorie della scienza, della conoscenza e della solidarietà umana.
In questo intreccio tra sacro e profano si riconosce l’anima del Modernismo catalano: una corrente che cercava di conciliare tradizione e modernità, fede e progresso.
Particolare attenzione fu dedicata alla decorazione scultorea.
Gli artisti Eusebi Arnau e Pau Gargallo, già protagonisti del Padiglione dell’Amministrazione, realizzarono rilievi e statue che popolano facciate e interni.
Arnau scolpì figure che incarnano virtù come la compassione, la speranza e la forza morale.
Gargallo introdusse un dinamismo nuovo nelle posture e nei volti, rendendo le figure più umane e partecipi.
Ogni padiglione presenta una decorazione autonoma, ma coerente con l’insieme, ciascuno ha un proprio carattere, espresso attraverso colori, forme e simboli.
Camminando per il recinto, ti accorgerai che i simboli animali compaiono ovunque: un drago, un pellicano, un pavone, una civetta…
Non sono semplici decorazioni: ognuno di essi rappresenta una virtù morale o un valore umano.
Il drago simboleggia il coraggio e la protezione; il pellicano è emblema di sacrificio e carità; il pavone incarna la rinascita; la civetta, la saggezza.
Ogni mosaico, ogni vetrata e ogni ferro battuto sono testimonianze di un’epoca in cui la bellezza era considerata parte integrante del benessere e l’architettura diventava un atto di compassione.
Curiosità: All’interno del padiglione del Blocco Operatorio, si trova una grande sala operatoria vetrata, che era progettata per sfruttare al massimo la luce naturale, che filtrava attraverso i vetri.
Un secolo fa, quando l’illuminazione elettrica era ancora limitata, questa soluzione rappresentava un’autentica rivoluzione.
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