Durata file audio: 2.35
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Anche se la sua carriera procedeva con successo, devi sapere che la Sagrada Familia diventò l’ossessione di Gaudí. Più diventava difficile trovare i finanziamenti più l’architetto ci si metteva d’impegno, come se si sentisse in dovere di dedicarsi fisicamente alla crescita della sua faticosa creatura. Alla fine della Prima Guerra Mondiale, aveva completato i bozzetti definitivi per la facciata dedicata alla Passione di Cristo, i cui lavori inizieranno però molto più tardi.

L’enorme cantiere semiabbandonato diventò il suo rifugio e la sua sfida: nel ’22 lasciò la villetta al Parco Güell dove abitava insieme alla sorella e sistemò una stanzetta con un letto di fortuna in mezzo al cantiere. D’ora in poi vivrà qui, come un eremita, tra la polvere e i materiali di costruzione, vigilando su ogni progresso dei lavori e continuando freneticamente ad accumulare disegni, bozzetti, modelli.

Alla fine del ’25 Gaudí ebbe la soddisfazione di vedere completata la prima torre della facciata est, (la facciata più antica, dedicata alla Natività), seguita poco dopo dalle altre tre. Come puoi vedere ancora oggi, le torri sono decorate in basso da figure di animali e in alto da pinnacoli che ricordano germogli e fronde di alberi, in cui sono inserite ceramiche multicolori combinate con le parole “Osanna, Sanctus, Alleluia”.

La storia che ti racconto purtroppo non ha un lieto fine: nel giugno del ’26 Gaudí, che era un tipo impacciato e distratto, fu travolto da un tram e morì dopo un’agonia durata alcuni giorni.

Fu sepolto nella cripta della Sagrada Familia: esempio estremo di architetto che resta nel cuore della sua creatura, come per continuare a seguire i progressi del cantiere. Ma le traversie non erano finite. Dieci anni dopo la sua morte, durante la guerra civile spagnola, un gruppo di anarchici anticlericali incendiò la chiesa in costruzione. L’archivio di Gaudí andò in fumo, i bozzetti in gesso furono distrutti a mazzate: perfino la tomba fu profanata.

 

CURIOSITÀ: Gaudí ha realizzato decine e decine di modelli in gesso per ogni dettaglio della chiesa: pinnacoli, trafori, teste di angeli, riccioli ornamentali. Guardando la documentazione fotografica scoprirai che Gaudí, alla ricerca di un realismo assoluto, fece posare modelli appesi alla croce, e per studiare le pose dei gruppi scultorei non si accontentò di manichini ma si procurò veri scheletri di uomini e bambini!

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