La storia della Muraglia araba di Madrid comincia qui, in fondo alla calle Mayor, accanto alla fiammante sede del Museo de Colleciones Reales, dove troneggia la statua di María Santissima de la Almudena. Secondo la leggenda, questa immagine sacra venne nascosta in questo punto nel lontano anno 712, per paura che potesse essere profanata dai musulmani che stavano invadendo la penisola iberica. In effetti, pochi decenni più tardi, l’emiro Muhammad I conquistò quello che all’epoca era un semplice villaggio, e vi costruì prima un “alcazar”, cioè una fortezza dove ora sorge il Palazzo Reale, e poi una muraglia difensiva lunga circa due chilometri.
Tre secoli più tardi, quando il re Alfonso VI riconquistò Madrid, fu proprio in questo punto, grazie alla “miracolosa” caduta di alcune pietre della muraglia al suo passaggio, che il re ritrovò la Madonnina, con i ceri ancora accesi, come vuole la leggenda. Da quel momento la santa immagine venne venerata come patrona di Madrid e chiamata la Virgen de la Almudena perché era stata scoperta là dove un tempo c’era la “al-mudayna”, la cittadella araba.