Grand Central Terminal è la storica stazione ferroviaria di New York e, dal punto di vista architettonico, una delle più belle del mondo.
Essa rappresenta il sogno in marmo e granito del magnate Vanderbilt, il quale trasformò il preesistente Grand Central Depot, costruito nella seconda metà del 1800, in un gioiello di inizio Novecento, inizialmente chiamato Grand Central Station.
Prima di entrare in questo tempio beaux-art, sofferma il tuo sguardo sulla facciata principale: la sua monumentalità è solo un timido assaggio di ciò che ti aspetta dentro! Nella parte superiore potrai ammirare la grandiosa scultura “Glory of Commerce”, dominata al centro, dal dio Mercurio con il suo casco alato, e fiancheggiata, da un lato, da Ercole e dall’altro, da Minerva. Devi sapere che questo impressionante gruppo scultoreo, inaugurato nel 1914, fu a suo tempo il più grande del mondo, così come l’esemplare in vetro dell’orologio centrale di Tiffany, detentore tuttora di tale record.
Ora metti in pausa e dirigiti verso il Main Concourse.
Hai visto che spettacolo celestiale? Non mi riferisco solo allo splendore e alla magnificenza di questo marmoreo atrio principale che sembra un enorme salone da ballo, ma al suggestivo soffitto dai toni celesti e dorati dove potrai letteralmente “vedere le stelle”. Se sei appassionato di astronomia, tuttavia, ti sarai già reso conto di un potenziale errore dalle proporzioni “galattiche”: le costellazioni, infatti, sono al contrario!
Il suo artefice, il francese Paul César Helleu, giustificò tale svista affermando che l’affresco rappresentava la visione del cielo dal punto di vista divino…
Curiosità: Se aguzzi la vista, sul soffitto potrai scorgere altri due elementi “fuori posto”. Il primo è un buco al di sopra del segno zodiacale dei Pesci, causato dalla punta di un missile americano che venne esibito in questa hall verso la fine degli anni Cinquanta. Il secondo, in un angolo, è un pezzo di superficie sporco e scuro, a ricordo degli strati di catrame e nicotina che vennero rimossi, dopo l’ultimo restauro, all’alba del Nuovo Millennio, restituendo così alla volta celeste il suo naturale splendore!