Durata file audio: 2.36
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

E adesso esaminalo da vicino, questo quadro che ha dato il nome all’Impressionismo. Innanzitutto ti incuriosirà sapere che sebbene il titolo faccia pensare a un’opera dipinta di getto, Claude Monet lo iniziò nel 1872, data riportata sulla tela accanto alla firma, ma lo terminò l’anno seguente.

Il soggetto raffigurato è il tratto di mare antistante il porto di Le Havre, la città della Normandia che si affaccia sul canale della Manica. Il critico Emile Cardon, recensendo in tono indignato la mostra in cui era esposto il quadro, scrisse: “Lo scopo di questi pittori non è più quello di rendere le forme, il modello, l’espressione; a loro basta rendere l’impressione, senza linee precise, senza colori, senza ombre né luci. Per realizzare una teoria così stravagante cadono in un pasticcio senza senso, folle, grottesco, fortunatamente senza precedenti nell’arte, poiché è semplicemente la negazione delle regole più elementari del disegno e della pittura.”

Come puoi vedere, la scena naturale non ti dà un’impressione di immutabilità, ma risulta viva e dinamica: anche la più piccola variazione della luce provoca cambiamenti nella realtà e nella sua percezione. La scelta del soggetto, non è casuale e rispecchia i gusti del pittore. Le superfici d’acqua attirano Monet e gli impressionisti in maniera particolare, perché le immagini tremolanti, indefinite e in movimento permettono loro di creare zone fluide, che riflettono gli oggetti, le luci ed i colori. Guarda con che libertà l’artista distribuisce le pennellate, creando effetti evocativi che stimolano la fantasia e la sensibilità poetica dello spettatore. Le barche e le persone (forse dei pescatori) sono solo ombre scure, dal profilo approssimativo, che si perde e quasi si confonde nei vasti spazi dell’oceano. Il porto sullo sfondo è quasi tutto coperto dalla nebbia mattutina: riesci a intravedere solo delle forme indistinte e a intuire la presenza del veliero, delle gru e delle ciminiere sullo sfondo. Ma l’elemento che attrae maggiormente il tuo sguardo è la palla rosso-arancio del sole, che riflette e moltiplica i suoi raggi nell’acqua e colora il cielo di infinite impercettibili sfumature, estremamente suggestive.

 

CURIOSITÀ: Durante il concitato allestimento della mostra nello studio di Nadar, pare che il fratello di Monet continuasse a chiedergli come dovesse intitolare il quadro. Spazientito, a un tratto il pittore sbuffò: «Scrivi ‘Impressione’!». E così fu.

 

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