Durata file audio: 2.27
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Devi sapere che quello d’Orsay è uno dei musei d’arte più insoliti di Parigi!

Stai per ammirare una delle collezioni più belle del mondo. Probabilmente ne avrai sentito parlare per la sua raccolta di dipinti impressionisti, ma preparati anche a vedere meravigliose opere di arti decorative e fotografie.

Innanzitutto, devi sapere che la prima opera d’arte del museo è il museo stesso! Splendido esempio di architettura art nouveau, l’edificio fu costruito alla vigilia dell’Esposizione Universale del 1900 come stazione ferroviaria nel pieno centro di Parigi, scenograficamente affacciata sulla Senna. Tuttavia, già alla fine degli anni ’30 i treni moderni avevano difficoltà a raggiungere le piattaforme della stazione, troppo corte, e lo spazio era troppo scomodo per accogliere il traffico dei passeggeri. Per questo la ferrovia fu dismessa.

Nei decenni successivi, lo storico edificio ha corso più volte il rischio di essere abbattuto, ed è stato salvato solo grazie alla tenacia di un gruppo di cittadini, che riuscirono a far proclamare la ex stazione “monumento nazionale”, salvandola dalla demolizione. Finalmente nel 1977, per volontà dell’allora presidente Valéry Giscard d’Estaing, il palazzo fu adibito a museo dell’arte dell’800, o meglio delle opere realizzate tra il 1848 e il 1914. Pitture e sculture destinate alla nuova collezione confluirono qui soprattutto dall’ex museo del Jeu de Paume, dedicato all’impressionismo, cui si aggiunsero poi opere del Louvre e del Museo Nazionale di Arte Moderna (più tardi allestito nel Beaubourg).

Il concorso internazionale per la trasformazione della stazione in museo, con il compito di salvaguardare il più possibile la struttura architettonica originaria, fu vinto dall’architetta e designer italiana Gae Aulenti.

 

CURIOSITÀ: Per darti un’idea delle complicate vicissitudini di questa ex stazione ti dirò che nella Seconda Guerra Mondiale è stata centro di smaltimento della posta, poi luogo di accoglienza dei prigionieri di guerra, poi set cinematografico del film di Orson Welles Il processo, poi sede di una casa d’aste e di spettacoli teatrali. E si pensò perfino di costruirci un centro sportivo con piscina!

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