Durata file audio: 2.37
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Il Louvre è probabilmente il museo più famoso del pianeta!

Per accostarti degnamente al museo e alle sue collezioni, entra nella grande piazza detta Cour Napoléon. Sei circondato su tre lati dall’edificio storico già sede del Palazzo Reale, e hai di fronte a te la famosa Piramide progettata per lo smistamento dei visitatori nel centro servizi e bookshop sottostante e inaugurata nel 1988, in tempo per il bicentenario della Rivoluzione Francese.

Le lente code verso gli ingressi sono solo un piccolo assaggio dei circa nove milioni di visitatori che il museo ospita ogni anno.

Espropriato durante la Rivoluzione, il palazzo fu subito destinato a istituzione pubblica, e si cominciò quasi subito a depositarvi le opere d’arte requisite ai conventi.

Ma furono le imprese di Bonaparte a formare il grosso della collezione: nelle sue campagne di conquista, l’imperatore si faceva accompagnare da una schiera di “commissari” incaricati di raccogliere antichità, dipinti, sculture, arredi, libri, strumenti scientifici e altre “rarità”. Figlio dell’imperialismo napoleonico e della filosofia culturale illuminista, il museo si proponeva come il tempio celebrativo delle vittorie francesi ma anche come un’enciclopedia del sapere e dell’arte universale.

Grazie a un genio assoluto dell’organizzazione museale come il barone Dominique Vivant Denon, i quasi cinquecento metri della Grande Galerie voluta all’inizio del ‘600 da Enrico IV diventarono la spina dorsale di un museo stupefacente.

Ma non pensare che la sconfitta di Waterloo e la restituzione di moltissime opere d’arte abbiano compromesso la sorte del Louvre, anzi! Il museo continuò ad arricchirsi e ampliarsi, fino a occupare l’intera area dell’immenso palazzo, dopo che gli uffici ministeriali furono trasferiti nell’ala Richelieu.

Per dirtela in cifre: il museo si estende su 55.000 metri quadrati, possiede 380.000 opere registrate in catalogo, di cui solo il 10% è visibile nelle sale parigine; i dipinti, fiore all’occhiello delle collezioni, sono 6.000, e altrettanti ce ne sono nei depositi!

 

CURIOSITÀ: All’inizio, per pulire i vetri della Piramide era stato previsto un sistema robotizzato, ma alla fine si è dovuto ricorrere all’intervento non di tecnici ma di due… alpinisti, che hanno lavorato legati a corde e ripulendo il tutto a regola d’arte!

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