Durata file audio: 2.43
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

E adesso puoi finalmente entrare nella cattedrale di Notre-Dame.

Se senti un fitto brusio, non lasciarti scoraggiare: Notre-Dame è sempre piena di visitatori, e nemmeno i frequenti richiami degli altoparlanti riescono a ottenere silenzio. Ma superato l’impatto auditivo - e magari anche qualche spintone - non potrai non rimanere ammirato dall’armonia architettonica di questo monumento.

Con le sue 5 navate attraversate da un doppio corridoio orizzontale dietro l’altare maggiore, questa grandiosa cattedrale è lunga 130 metri, larga 48 e alta 35, e può ospitare oltre 6000 persone! Ammira le slanciate arcate gotiche sorrette dai pilastri, e l’elegante galleria di finestre a tre aperture che corre lungo la parte centrale e prosegue intorno al coro. Nonostante i restauri ottocenteschi, l’architettura interna ti trasmette un senso di grande purezza: osservato l’effetto generale, vai verso il fondo, approfittandone per visitare le numerose cappelle laterali.

A parte le splendide vetrate gotiche dei grandi rosoni laterali e le transenne scolpite del coro, in Notre-Dame non ci sono molte opere medievali. I grandi quadri, francesi e italiani, sono perlopiù del ‘600, e le ottime sculture, vicino all’altar maggiore, perlopiù del ’700. Ti segnalo i re Luigi XIII e Luigi XIV in preghiera e il gruppo marmoreo della Pietà. Sono settecenteschi anche i sedili di legno del coro.

Nella sagrestia puoi visitare il Trésor de Notre-Dame, dove vedrai oggetti liturgici, abiti sacerdotali e preziose reliquie, come un Chiodo Santo e un frammento della Croce, provenienti dalla Sainte-Chapelle e portati qui da Luigi IX il Santo.

La più importante è la Sacra Corona, che sarebbe quella messa sul capo di Cristo prima della crocifissione: è conservata in una cappella in fondo, in una teca che viene esposta al pubblico solo in occasioni rare.

Gli oggetti del tesoro sono relativamente recenti, poiché le oreficerie sacre furono razziate durante la Rivoluzione.

Prima di uscire dai uno sguardo all’organo collocato contro la facciata: risale alla seconda metà dell’800 e consta di 8000 canne, 110 registri e 5 tastiere.

 

CURIOSITÀ: Se per caso visitando la sacrestia senti uno strano ronzio, non ti allarmare: dalla primavera del 2013 il suo tetto ospita un alveare di api, installato e gestito da un famoso apicultore. È veramente il caso di dire... un miele divino!

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