Durata file audio: 2.10
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Ti trovi ora nella Cour Napoléon, tra la facciata posteriore e le lunghissime ali simmetriche del “Nuovo Louvre”, e al di là dell’Arco di Trionfo del Carrousel riesci a scorgere i raffinati giardini delle Tuileries.

Nei file dedicati al museo ti parlerò delle raccolte d’arte: per ora, ti segnalo che il Louvre ha cominciato ad avere funzione di museo già durante la Rivoluzione Francese, quando arrivarono qui le opere sottratte agli edifici religiosi: nel 1793 l’edificio iniziò a ospitare il neonato Musée Central des Arts.

Ma adesso posa di nuovo lo sguardo sull’edificio per apprezzare in pieno il piacere della sua simmetria. La si deve a Napoleone III che a metà dell’800 portò a termine il “Grand Dessein”, il “grande disegno” varato due secoli e mezzo prima da Enrico IV con l’avvio della costruzione dell’ala Richelieu, di fronte a quella lungo la Senna. Purtroppo, durante la terribile sommossa popolare del 1871, sfociata nel governo socialista della “Comune di Parigi”, il Palazzo delle Tuileries fu distrutto. I due padiglioni simmetrici all’estremità di tutto il complesso sono stati ricostruiti verso la fine dell’800, e hanno una decorazione molto varia che quasi anticipa lo stile art nouveau.

L’ultima grande campagna di lavori è partita nel 1981, con il famoso progetto del “Grand Louvre” lanciato dall’allora presidente François Mitterrand. Il suo elemento più spettacolare è senza dubbio la piramide di vetro ideata dall’architetto cinese naturalizzato statunitense Leoh Ming Pei e diventata l’ingresso principale al museo.

 

CURIOSITÀ: Devi sapere che all’inizio la piramide fu aspramente criticata. In molti definirono il progetto un “grande errore” e parlarono di “geometria glaciale” della costruzione, dicendo che trasformava il museo in un parco giochi. Inoltre circolavano leggende metropolitane che associavano la struttura al mondo massonico ed esoterico. Si diceva che le lastre di vetro che ricoprono la piramide fossero 666, il numero del diavolo, mentre invece sono 673.

 

 

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