MUSEO ACROPOLI

Primo Piano Frontone Con Tori E Leonesse

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Durata file audio: 2:42
Italiano Lingua: Italiano
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Quest’area del primo piano del museo raccoglie i ritrovamenti più antichi, precedenti la costruzione del Partenone e quindi appartenenti all’epoca detta arcaica.

Il primo capolavoro che ti segnalo, il Frontone con tori e leonesse, realizzato verso il 570 avanti Cristo, proviene infatti dal tempio che fu sostituito dal Partenone, che era chiamato “Hecatonpedos”, ovvero 100 piedi di lunghezza. Grazie alla ricostruzione puoi facilmente riconoscerne l’insieme, anche se molto frammentario.

Al centro un toro è crollato a terra, aggredito da due leonesse, e si dibatte negli spasimi dell’agonia: è talmente realistico che puoi quasi udirlo rantolare. Sulla sinistra vedi un uomo nudo in lotta con un mostruoso serpente: rappresenta il mitico eroe Ercole in lotta con Tritone, figlio del dio del mare Poseidone, parte uomo e parte serpente marino.

A destra ci sono invece tre personaggi baffuti e barbuti sorridenti, coi corpi uniti in un incredibile nodo a forma di serpente. Raffigurano un demone con tre corpi, ognuno dei quali ha in mano un elemento naturale: il primo ha l’acqua, il secondo il fuoco e il terzo un uccello che simboleggia l’aria.

Le sculture sono in calcare e conservano tracce di colore perché la maggior parte delle sculture antiche, che oggi vediamo completamente bianche per l’usura del tempo, erano dipinte vivacemente.

Da qui, girando a destra, seguirai il percorso ad anello attraverso la storia dell’Acropoli.

 

Ora metti in pausa e riavvia quando trovi un lungo basamento con una monumentale figura femminile in piedi con un mantello orlato di serpenti.

 

Sei di fronte ad Atena che combatte i Giganti, una scena che racconta il mito dei giganti che avevano tentato di scalare l’Olimpo, la montagna dove dimoravano gli dei, nella battaglia chiamata Gigantomachia. L’opera rappresenta la vittoria delle forze del bene, cioè dei Greci, su quelle del male, i nemici. Anche questo era un frontone, dal tempio di Atena Poliade che sostituì l’Hecatonpedos.

 

Curiosità: Dopo che, nel 480 avanti Cristo, i Persiani saccheggiarono e distrussero l’Acropoli, i Greci vi seppellirono e bruciarono i detriti e le opere irrecuperabili in una fossa ribattezzata dagli archeologi “fossa persiana”. Pensa che la maggior parte delle opere di quest’area del museo proviene proprio da lì!

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