MUSEO ACROPOLI, Secondo Piano Fregio Partenone Seconda Parte

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Durata file audio: 2.24
Italiano Lingua: Italiano

Prenditi il tuo tempo per osservare il fregio percorrendone tutto il perimetro: vedrai la più bella gioventù dell’epoca avanzare verso la porta del sacro tempio per accompagnare il dono per Atena: un peplo tessuto dalle fanciulle ateniesi nobili e ricamato con fili d’oro. Fidia non scolpì personalmente tutta la sequenza, ma preparò i disegni ed eseguì solo alcune parti, infondendo in tutta l’opera un senso di calore umano e di armonioso ritmo e bellezza: pensa che fino a quel momento non si era mai visto nulla di così bello e naturale al tempo stesso.

Segui il moto delle figure, è come attraversato da un’onda che le collega con accelerazioni e pause. Scoprirai che un ritmo scorrevole percorre tutta la composizione, particolarmente nella corsa dei cavalieri che offre stupendi particolari nel roteare delle zampe degli animali e nell’atteggiamento e nelle espressioni dei giovani. È un inno in onore del cavallo e del fascino eterno della gioventù.

Uomini, cose e animali sono riprodotti con attenzione ai dettagli naturali, senza mai cadere nella monotonia. E quando ci sono ripetizioni, che non sono mai identiche, hanno la funzione che ha il ritornello in una musica. Attento alle variazioni, alle figure poste in primo o in secondo piano, al muoversi delle loro membra, alla direzione degli sguardi, a come sono collegati i vari protagonisti. È veramente la rappresentazione di tutti i cittadini, uniti dalla partecipazione corale alla stessa azione, ma nello stesso tempo precisati nella loro personalità individuale.

 

 

Curiosità: Avrai notato che tutti convergono verso un unico punto: quando lo avrai raggiunto ti troverai di fronte agli dei. Non c’è nulla di monumentale o di eroico nelle loro figure. Sono seduti con estrema, umana naturalezza, e conversano tra di loro come amici ad un banchetto. Nulla li distingue dagli ateniesi che convergono su di loro, se non che, se si alzassero in piedi, sarebbero più alti. Una perfetta e serena armonia unisce uomini e Dei, questo perché i Greci del tempo sentivano la divinità presente in ogni uomo.

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