La Sagrestia Vecchia era in origine il refettorio del monastero.
Il soffitto di questa sala rettangolare, diviso in riquadri regolari, fu fantasiosamente affrescato da Giorgio Vasari con personificazioni di virtù cristiane, figure, simboli, eleganti decorazioni. I colori brillanti e ben conservati creano un felice accordo con i toni caldi dei pannelli di legno realizzati dal monaco olivetano Giovanni da Verona, insuperabile specialista di intarsi. Forse nessun altro artista ha mai saputo accostare con eguale finezza le sfumature cromatiche dei legni, creando immagini sospese tra fantasia e realtà, tra verità e inganno. Come avviene spesso in questo genere di lavorazione, i pannelli si affidano all’illusione ottica, simulando sportelli socchiusi in cui puoi distinguere arredi liturgici, oggetti sacri e strumenti musicali.
CURIOSITÀ: I pannelli della sagrestia simulano anche “finestre” aperte sul paesaggio e su belle architetture, alcune delle quali del tutto inventate, altre invece accuratamente riprese dal vero, come per esempio due vedute di Castel Nuovo.