Adesso che sei in questa bella piazza a forma di trapezio, la prima cosa che attira il tuo sguardo è il monumento in bronzo dell’imperatore Marco Aurelio a cavallo, da cui si diffonde una spettacolare pavimentazione a disegni geometrici, formata da una stella a dodici punte inscritta in un ovale. Anche il basamento della celebre statua imperiale è opera di Michelangelo, mentre la splendida scultura è solo una copia.
Nello scenario architettonico della piazza riconosci ovunque l’impronta di Michelangelo, anche se gli edifici sono stati completati dopo la sua morte.
Sul fondo sorge il solenne Palazzo Senatorio, che puoi riconoscere facilmente anche per la torre che spicca al centro della facciata. Tuttora sede del municipio di Roma, fu progettato da Michelangelo, così come la scalinata a doppia rampa. È stato costruito sulla possente base del Tabularium, un edificio che nel primo secolo avanti Cristo era la sede dell’archivio del governo romano, dove si raccoglievano tutti i documenti che regolavano la vita della città e dello Stato: leggi, decreti, disposizioni urbanistiche e agricole, e così via. Durante la visita ai Musei Capitolini attraverserai proprio i grandiosi resti del Tabularium, che ti offrono una vista indimenticabile sul sottostante Foro Romano.
A destra del Palazzo Senatorio puoi vedere il Palazzo dei Conservatori, sempre progettato da Michelangelo e cominciato a costruire un anno prima della sua morte. Nota la sua elegante facciata a portico e la sua bella terrazza con la balaustra ornata da statue. Anche se non sembra molto grande, il Palazzo dei Conservatori si sviluppa molto in profondità ed è oggi la sede principale dei vasti Musei Capitolini. Dirimpetto e anch’esso compreso nel circuito dei Musei vedi il Palazzo Nuovo, sempre progettato da Michelangelo ma realizzato quasi mezzo secolo dopo.
CURIOSITÀ: Nel 1871, dopo la breccia di Porta Pia, Roma divenne capitale d’Italia. Si pensò a un simbolo che unisse tutti gli italiani e sancisse il primato di Roma sulle altre città. Le autorità decisero di mettere nei giardini del Campidoglio una gabbia con una lupa viva. Non contenti, aggiunsero un’altra gabbia con un’aquila viva anch’essa. L’iniziativa ebbe molto successo e il piccolo zoo patriottico rimase attivo per quasi 100 anni, fino al 1970!