CAPPELLA SISTINA

Interno

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Durata file audio: 2:35
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano
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Adesso che ti trovi all’interno della Cappella Sistina, la tua prima impressione più che agli affreschi sarà legata alla folla e al rumore, a meno che tu non abbia astutamente scelto di usufruire delle aperture serali dei Musei vaticani… Tieni inoltre presente che la parte da cui sei entrato, cioè la parete dietro l’altare, una volta era riservata solo all’alto clero, mentre il pubblico entrava dalla parte opposta, trovandosi quindi immediatamente di fronte al Giudizio Universale.

Osserva adesso la struttura della cappella, coperta da una volta allungata e ribassata, e con sei grandi finestre su ciascuna delle pareti laterali. Sulla parete dell’altare c’erano altre due finestre, che vennero chiuse quando Michelangelo vi dipinse il Giudizio Universale.

Come puoi vedere, la struttura dell’interno è sobria e semplicissima, pensata apposta per essere rivestita di pittura. La decorazione è strettamente legata alle proporzioni della cappella e alla sua forma architettonica. Il rapporto di circa tre a uno tra lunghezza e larghezza, la posizione delle finestre e la presenza delle cosiddette “vele”, cioè gli spicchi di soffitto agli angoli, determinano una suddivisione che prevede sei riquadri sulle pareti maggiori e due sulle minori. Dall’alto in basso le pareti sono ripartite in tre fasce: la fascia inferiore è decorata con finti drappeggi; nella fascia intermedia hai le storie di Mosè e Aronne a sinistra e quelle di Cristo a destra; nella fascia superiore, dove una cornice sporgente crea una specie di balconata, nelle nicchie di fianco alle finestre puoi vedere raffigurati i primi papi.

Le pareti laterali sono state affrescate nella seconda metà del ’400 da un gruppo di pittori provenienti da Firenze. Tutto il resto, la parte sopra le finestre, le vele e il vasto soffitto, è stato completamente affrescato da Michelangelo tra il 1508 e 1512. Il celeberrimo e terribile Giudizio Universale fu invece dipinto quasi trent’anni dopo dallo stesso Michelangelo sulla parete dietro l’altare.

 

CURIOSITÀ: I dischi di marmi colorati che vedi nello splendido pavimento di marmo a mosaico, che riprende lo stile medievale in uso a Roma, segnano i punti in cui le processioni si fermavano e i partecipanti si inginocchiavano, dall’ingresso fino alla cancellata. Nello spazio più interno indicano invece le posizioni del trono papale e dei seggi dei cardinali, e gli spostamenti che i porporati dovevano effettuare durante le cerimonie.

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