Il Foro di Traiano è uno dei luoghi più appassionanti di Roma!
Se non lo sai, ti dico subito che sono chiamate “Fori Imperiali” le grandi piazze costruite nel cuore di Roma dagli imperatori, l’ultima delle quali fu costruita da Traiano intorno all’anno 110 dopo Cristo, senza badare a spese. L’imperatore si rivolse al più grande architetto e urbanista dell’epoca e gli affidò il progetto di un complesso archeologico dominato da una colonna rivestita di sculture incomparabili che sarebbe presto stata ribattezzata “l’ottava meraviglia del mondo”. Oggi la visita del Foro di Traiano ti risulterà un po’ faticosa per via del traffico, ma resta di straordinario interesse non solo per le rovine archeologiche, ma anche perché nei paraggi puoi vedere altri notevoli edifici di diverse epoche, come le due chiese a cupola e la medievale Torre delle Milizie.
Devi sapere che il foro di Traiano nacque dallo sbancamento di un tratto del Quirinale, il più alto dei colli storici di Roma. Era collegato alla piazza del mercato ed era perlopiù un luogo di commercio e celebrazioni. Passando sotto un arco di trionfo si entrava in una grandiosa piazza semicircolare circondata da portici, con una serie di taverne e botteghe. Un edificio a due piani fungeva da luogo di contrattazioni, mentre al centro si trovava la statua in bronzo dell’imperatore a cavallo.
Accanto al Foro si trovava la basilica Ulpia, di cui puoi vedere alcune colonne superstiti. In un cortile dietro la basilica, oltre a una biblioteca c’era l’elemento più prezioso del complesso: la Colonna Traiana, capolavoro dell’arte universale. Prima di descrivertela comincio a darti qualche numero: è alta trenta metri, composta da blocchi di marmo spessi tre metri e mezzo, e il nastro di bassorilievo a spirale che risale lungo il fusto è lungo circa 200 metri e contiene circa 2500 figure, organizzate con un montaggio che oggi possiamo definire cinematografico.
CURIOSITÀ: Lo sapevi che dentro l’area del Foro c’è una colonia isolata di granchi d’acqua dolce? Sono stati mappati geneticamente dalla comunità scientifica. Sono granchi giganti, e si pensa che siano sopravvissuti dall’epoca in cui nei mercati del Foro si vendevano pesci e crostacei. Di certo hanno dimostrato capacità di adattamento ammirevoli!