Fino al primo secolo a. C. il Palatino era un’elegante zona residenziale, ma quando Augusto, il primo imperatore, vi stabilì la sua residenza ufficiale si trasformò in un posto da fiaba: a partire da Tiberio il “Palatium” fu continuamente arricchito, tanto che diventò sinonimo di “palazzo”, residenza ricca e sontuosa. Dopo una lunga decadenza, nel ’500 il colle tornò “di moda” grazie al cardinale Alessandro Farnese, che vi fece ricavare giardini strepitosi, gli Orti Farnesiani. Nel ’600 vi fu allestito anche un orto botanico, proprio sopra i resti del palazzo di Tiberio. Gli scavi archeologici hanno portato a ritrovamenti sensazionali, come le pitture murali della Casa di Livia, che oggi puoi ammirare nel Museo Nazionale Romano, ma hanno causato lo smantellamento delle parti rinascimentali e barocche.
Attraversando il Palatino tocchi prima i resti della Casa di Livia, moglie di Augusto, divenuta parte integrante della Domus Augustana, che dopo Augusto fu usata da tutti gli altri imperatori come residenza privata. Settimio Severo vi costruì addirittura un ippodromo, con tanto di tribuna riservata alla famiglia imperiale. L’ampliamento, di cui restano poderose strutture in mattoni, prevedeva anche un impianto termale.
La parte adibita a ricevimento o attività ufficiali era invece la cosiddetta Domus Flavia, immenso complesso realizzato inglobando edifici preesistenti sul finire del primo secolo dopo Cristo. Era costruita intorno a un cortile con un portico rettangolare, e al centro una grande fontana.
Dall’alto del Palatino puoi godere stupende vedute sul centro di Roma, sempre incorniciate da alberi magnifici, mentre il dislivello del colle fu sfruttato per realizzare l’immenso Circo Massimo, dove si tenevano le corse delle bighe. Arrivò a contenere oltre 300.000 spettatori, e a misurare 200 metri per 600.
CURIOSITÀ: Le corse dei carri al Circo Massimo non si limitavano alle bighe: c’erano carri con 4, 6, 10 e perfino 20 cavalli. Ma la cosa che ti stupirà di più è che in certe corse i carri erano tirati da dromedari!