PIAZZA NAVONA

Introduzione

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Durata file audio: 2:12
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano
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Piazza Navona è uno dei luoghi più leggendari di Roma!

Ti trovi adesso in quello che sotto molti aspetti è il vero “cuore” della città, una piazza barocca nata sui resti di un edificio imperiale, un misto di magnificenza e di sentimento popolare, in cui la storia si confonde con il presente.

Devi sapere che piazza Navona fu fatta costruire duemila anni fa dall’imperatore Domiziano e la sua strana forma è dovuta al fatto che era adibita a stadio, ed è proprio sulle basi delle antiche gradinate che sono state erette le case circostanti.

Poi nel ’600 la piazza fu completamente trasformata per volere della famiglia Pamphilj, che rinnovò completamente la scenario urbano intorno al terreno in cui si svolgevano anticamente gli “agoni”, i giochi del circo. A quest’antica funzione si riferisce il nome della chiesa, anch’essa seicentesca, che si affaccia sulla piazza: Sant’Agnese “in agone”.

La chiesa è uno dei capolavori dell’architettura barocca a Roma: la sua facciata concava è del grande Borromini, il rivale di Bernini, e la vedi chiusa fra due campanili. Entraci, e scoprirai un interno ricco di sculture e affreschi, organizzato intorno alla cupola centrale, che è affrescata da un pittore genovese soprannominato “il Baciccio”. Ti segnalo in particolare la leggerezza sorridente dei personaggi dell’affresco, che danno quasi l’impressione di voler uscire dalle cornici e galoppare liberamente su superfici più ampie!

 

CURIOSITÀ: Ti chiederai da cosa deriva questo strano nome “Navona”: un tempo la piazza, che anticamente era concava, si trasformava d’estate in un lago vero e proprio. Si bloccavano le chiusure delle tre fontane e l'acqua usciva su tutta la piazza. Bambini e adulti del popolo vi si buttavano, anche se era vietato spogliarsi. Le famiglie aristocratiche si divertivano a vogare con calessi a forma di gondole o addirittura con vele e rematori. I cocchieri ne approfittavano per rinfrescarsi e lavare le proprie carrozze. L’ultimo “allagamento” fu nel 1865.

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