VIA DEL CORSO, Galleria Doria Pamphilj

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Durata file audio: 2.26
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

La Via del Corso è una delle strade più monumentali e trafficate di Roma!  

Sei all’imbocco di un rettilineo di un chilometro e mezzo che corre tra piazza Venezia e piazza del Popolo: è la vera spina dorsale della Roma rinascimentale, barocca e moderna. Sempre affollata dai turisti ma anche dai romani per la quantità di negozi anche nelle stradine laterali, via del Corso è una vera sfilata di palazzi, chiese, slarghi, caffè storici. Il nome “corso” non è un sinonimo di “strada” ma deriva da una popolarissima corsa di cavalli che vi si svolgeva a Carnevale, dalla seconda metà del ’400 in poi. Imbocca dunque la via, il cui tracciato coincide con il primo tratto dell’antica Via Flaminia, lasciandoti alle spalle la scenografica piazza Venezia. Dopo pochi passi, sulla sinistra ti imbatti nell’ampia facciata settecentesca di Palazzo Doria Pamphilj.

È uno dei più importanti palazzi patrizi di Roma, e anche uno dei pochi tuttora abitati dalla famiglia nobile da cui prende nome. Occupa un vasto isolato che si prolunga anche nella via del Collegio Romano, sul lato destro, da cui puoi godere di una bella veduta d’insieme. L’architetto che nel ’700 curò la ristrutturazione del complesso, preservò in buona parte il cortile quattrocentesco, tenuto a giardino, e realizzò anche le lunghe ali per allestirvi la famosa Galleria Doria Pamphilj, splendido esempio del gusto artistico e del collezionismo principesco.

La Galleria si articola lungo quattro corridoi, ricchi di stucchi e dorature. Molti dei circa quattrocento dipinti che vi puoi ammirare sono allineati su file sovrapposte, con le cornici che quasi si toccano. La collezione fu avviata a metà del ‘600 da papa Innocenzo X Pamphilj, ed è importante soprattutto per i dipinti del ‘500 e del ‘600, ma anche per alcune splendide sculture barocche. Nel prossimo file ti parlerò dei due capolavori più importanti, ma tieni presente che qui ti aspettano maestri del calibro di Tiziano, Raffaello, Lorenzo Lotto, Annibale Carracci e Pieter Bruegel il Vecchio, quest’ultimo con un’insolita opera dal nome Battaglia navale nel golfo di Napoli.

 

CURIOSITÀ: Al tempo dei papi la pavimentazione di via del Corso fu fatta con il ricavato delle tasse pagate dalle prostitute, che finanziarono anche il selciato di piazza del Popolo.

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