PALAZZO DELLE ALBERE

Esterno

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Durata file audio: 2:24
Italiano Lingua: Italiano
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Il Palazzo delle Albere deve il suo nome al fatto che dal centro della città si raggiungeva questa dimora nobiliare, costruita per la famiglia Madruzzo, attraverso un lungo viale alberato. All’ingresso del viale sorgeva un arco detto “dei tre portoni”. In origine l’accesso principale del palazzo si affacciava proprio dal lato del viale, dove ora puoi vedere un parco, ridotto rispetto alle originali dimensioni dalla presenza del cimitero monumentale.

La mancanza di documentazione impedisce di collocare l’inizio della costruzione con certezza, ma sappiamo che a promuovere il progetto fu Gaudenzio Madruzzo. In seguito, il palazzo venne completato da suo figlio, Cristoforo, principe-vescovo di Trento negli anni cruciali del Concilio, tra il 1539 e il 1550.  Si sa solo che venne ultimato prima del 1551, quando vi si svolse un banchetto in onore di Filippo II di Spagna, figlio dell’imperatore Carlo V, alla presenza di Emanuele Filiberto di Savoia e di altri nobili giunti in città per il famoso Concilio.  Quanto all’autore del progetto, si ipotizza il nome dell’architetto militare Francesco da Gandino.

All’esterno l’edificio si presenta massiccio e severo. Di pianta quadrata, è animato da quattro torri collocate agli angoli e, sulla facciata principale, presenta una serliana, ovvero un elemento composto da un arco a sesto acuto, affiancato a entrambi i lati da aperture sormontate da un architrave. In questo caso si tratta in realtà di due serliane sovrapposte, circondate da ampie finestre.

Il palazzo è circondato da un fossato e al centro del tetto era originariamente presente una piccola torre quadrangolare, come dimostrano alcuni antichi disegni, ormai andata distrutta. Devi sapere infatti che il palazzo venne più volte saccheggiato e depredato.

 

 

 

Curiosità: sappi che, negli anni che seguirono il completamento del fabbricato, il Palazzo delle Albere visse un periodo di splendore durante il quale accolse numerosi visitatori di grande rilievo anche internazionale. Gli eleganti ambienti interni furono spesso scenario di banchetti in onore di principi e ambasciatori europei. Al contrario, negli anni dal 1927 al 1933, fu ridotta ad alloggio per gli operai della Michelin.

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