CANAL GRANDE

Terzo Tratto

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Durata file audio: 2:39
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano
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Dopo San Stae, alla tua destra, hai davanti la mole poderosa di Ca’ Pesaro, uno dei più grandiosi palazzi di tutto il Canal Grande. È interamente rivestito di pietra d’Istria, la sua costruzione è cominciata nel ’600 in epoca barocca ed è terminata all’inizio del ’700. Ammira l’eleganza dei suoi due piani con finestre alternate a colonne, e l’aspetto forte e solido del piano inferiore a pietre sporgenti. All’interno puoi visitare ben due musei: la Galleria d’Arte Moderna e il Museo Orientale.

Di seguito, sempre alla tua destra, vedi sfilare l’alta facciata di Ca’ Corner della Regina, ricostruita nel ’700. Il nome ricorda Caterina Cornaro, la nobildonna veneziana che diventò regina di Cipro e della quale faccio menzione durante la visita della basilica di San Zanipolo.

Come puoi vedere, in questo tratto del Canal Grande numerosi palazzi hanno ancora finestre, loggiati o altri elementi gotici: fanno quasi da corona alla Ca’ d’Oro, il gioiello tardogotico quattrocentesco che vedi scintillare sul lato sinistro.

Di fianco alla Ca’ d’Oro, a lato del pontile, vedi sporgere Palazzo Sagredo, oggi sede di un hotel esclusivo, che nella facciata mostra resti medievali.

Di fronte non faticherai a riconoscere la tettoia, il portico e il loggiato delle pescherie, lo storico, vivace mercato del pesce. L’insieme risale all’inizio del ’900. Dopo un breve tratto di riva, arrivi al lungo e monotono edificio cinquecentesco delle Fabbriche Nuove, che ha di fronte la Ca’ da Mosto, con parti in stile veneto-bizantino del ’200.

Subito prima del Ponte di Rialto trovi due palazzi molto importanti uno di fronte all’altro: alla tua destra il Palazzo dei Camerlenghi, a sinistra il Fondaco dei Tedeschi, che in quanto sede commerciale dei mercanti germanici era uno dei punti di forza dell’economia veneziana. Dopo un gravissimo incendio fu subito ricostruito all’inizio del ’500, e soprattutto decorato nientemeno che da Giorgione e Tiziano, ma ahimè di quegli affreschi ci restano solo tracce, conservate oggi alla Ca’ d’Oro.

 

CURIOSITÀ: A proposito del Palazzo dei Camerlenghi, devi sapere che siccome era la tesoreria del comune, a pianterreno c’era il carcere dove mettevano quelli che non pagavano i debiti. Per cui i prigionieri erano visibili dai passanti, e i veneziani ci pensavano due volte prima di contrarre debiti che non potevano onorare!

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