Durata file audio: 2.15
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Prima di cominciare la tua visita alle Gallerie dell’Accademia, tappa indispensabile per gli appassionati dell’arte di tutto il mondo, lascia che te ne riassuma brevemente la storia.

Il museo nasce nel 1750, quando fu istituita l’Accademia di Belle Arti, che era stata dotata di un discreto numero di dipinti, terrecotte e calchi di statue antiche a scopo didattico. Al tempo di Napoleone, quando molti conventi furono soppressi, si rese disponibile una straordinaria quantità di opere d’arte: molte vennero spedite a Milano per la nascita della Pinacoteca di Brera, alcuni capolavori andarono al Louvre, ma in larghissima parte rimasero a Venezia e furono riorganizzate in una galleria di pittura presso l’antica Scuola della Carità e l’adiacente chiesa gotica sconsacrata e divisa in due da un soppalco.

La Galleria ha conosciuto un raffinato intervento di riordino nel 1960, con il quale le opere furono disposte in ordine sostanzialmente cronologico, pur dovendo tener conto delle dimensioni a volte eccezionali delle tele. Nelle ultime sale puoi trovare riuniti insieme gli importantissimi cicli pittorici realizzati per le Scuole di San Giovanni Evangelista e di Sant’Orsola.

In occasione del bicentenario dell’apertura al pubblico (1817-2017), è stata avviata una profonda ristrutturazione chiamata “Grandi Gallerie”, che, grazie alla nuova sistemazione delle aule dell’Accademia di Belle Arti, ha consentito di aumentare gli spazi dedicati al museo.

La facciata e l’atrio delle Gallerie hanno ancora lo stesso aspetto che avevano alla fine del ’700, così come lo scalone a doppia rampa che ti ha portato al primo piano. Qui la tua visita inizia con lo spettacolare salone dal pavimento a marmi colorati e il magnifico soffitto di legno dorato con teste di angioletti.

 

CURIOSITÀ: Nel Gabinetto dei disegni e delle stampe, annesso all’Accademia, puoi ammirare anche quello che è forse il disegno più famoso del mondo, L’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci. L’opera dimostra geometricamente la perfezione della figura umana, e la trovi riprodotta, come di certo avrai notato, anche sulla moneta da 1 euro.

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