In una posizione di grande risalto, su un alto basamento a destra della facciata della chiesa, puoi vedere davanti a te il più importante monumento rinascimentale di Venezia: la statua in bronzo del condottiero Bartolomeo Colleoni a cavallo. La statua fu ideata verso la fine del ’400 dal grande scultore fiorentino Verrocchio, ma ci vollero ben 14 anni prima che fosse realizzata e finalmente installata qui in campo San Zanipolo. Un aiutante dello scultore, che si era occupato del basamento e degli aspetti tecnici della fusione, cercò di attribuirsi il merito dell’intera opera.
Devi sapere che l’idea di una statua equestre in bronzo risaliva alla memoria degli imperatori romani, ma ritornò di moda nella seconda metà del Quattrocento: solo pochi decenni prima della realizzazione di questo capolavoro, Donatello era riuscito a fondere la statua del condottiero Gattamelata a Padova. E mentre Verrocchio si dedicava al Colleoni, anche Leonardo stava progettando, a Milano, la statua equestre di Francesco Sforza, senza però riuscire nell’impresa.
Verrocchio, che aveva una bottega di pittura e scultura a Firenze, si era distinto per la capacità di lavorare opere metalliche di grandi dimensioni, e questa specialità lo fece scegliere dai veneziani che gli ordinarono il monumento. Se ti chiedi chi fosse Bartolomeo Colleoni ti dirò che era un valorosissimo guerriero bergamasco, grazie al quale la Repubblica di Venezia si ingrandì notevolmente nella Pianura Padana nel corso del ‘400: il monumento vuole celebrare le sue vittorie e la sua fedeltà alla Serenissima. Come puoi vedere, lo scultore lo raffigura completamente armato, in atteggiamento fiero e vittorioso, con la schiena dritta e il bastone di comando impugnato fermamente nella mano destra: la faccia, dai lineamenti marcati e la fronte aggrottata, è quasi al limite della caricatura, e sembra guardare severamente gli ombrelloni e i tavoli dei bar che hanno invaso il campo.
CURIOSITÀ: Se guardi il basamento della statua, noterai uno strano disegno che raffigura… proprio così, sono tre testicoli. Si dice che lo stemma alludesse a una rara anomalia del condottiero.