Durata file audio: 2.18
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Dopo avere superato l’ingresso principale su Russell street, ti trovi nella corte centrale del British Museum. Anche qui come alla National Gallery l’accesso è gratuito: puoi quindi scegliere di suddividere la visita in momenti diversi, tenendo conto della presenza di mostre temporanee dedicate all’archeologia o anche ai disegni rinascimentali, di cui il museo possiede una collezione eccezionale.

Un consiglio: data l’enormità degli spazi e delle raccolte, prenditi qualche minuto per osservare la piantina e scegliere le sezioni o le opere che non vuoi perdere.

Indubbiamente, il British Museum è anche lo specchio della tramontata potenza coloniale del Regno Unito. Non a caso il settore dedicato all’Egitto è uno dei più grandi al mondo: ti aspettano migliaia di opere, fra sculture, mummie e gioielli, oltre alla celebre Stele di Rosetta, che permise all’archeologo francese Champollion di decifrare dopo secoli di tentativi la lingua dell’Egitto antico.

La sezione dedicata alle antichità greche e romane ha come perno la Duveen Gallery, spazio appositamente realizzato per esporre i marmi del Partenone, portati a Londra da lord Elgin. L’arco temporale di riferimento degli oggetti esposti ti stupirà per la sua estensione: si va dal quarto millennio avanti Cristo fino alle prime civiltà italiche e a quella romana.

Ma la raccolta non si limita all’Europa: vedrai anche tantissima archeologia asiatica, con migliaia di pezzi storici dal neolitico alle epoche recenti, compresi preziosi tesori della cultura islamica e una bella collezione giapponese.

E Africa, Oceania e Americhe? Niente paura, ci sono perfino quelle! Ti bastano 500.000 reperti? Sì, hai sentito bene, ho detto oltre 500.000 testimonianze di quelle antiche civiltà, molte delle quali provenienti dai viaggi di scoperta effettuati dagli esploratori britannici nel ‘700 e nell’800.

 

CURIOSITÀ: L’importanza e l’autorevolezza del British Museum sono proverbiali. Nel 2010, il geniale direttore Neil Mac Gregor organizzò una mostra diventata storica dal nome “100 oggetti che hanno cambiato il mondo”, realizzata esclusivamente con materiali conservati nel museo.

Nessun’altra raccolta del mondo può fare altrettanto!

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