PETERHOF

Introduzione

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Durata file audio: 2:20
Italiano Lingua: Italiano
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Peterhof, che in tedesco significa “corte di Pietro”, è da considerare la Versailles russa, la più bella reggia mai costruita nell’intera nazione.

Poco dopo aver fondato San Pietroburgo, Pietro il Grande progettò di costruire una residenza di campagna, ma dovette rimandarne la realizzazione a causa della Guerra del Nord, decisiva per imporre la supremazia russa sul mar Baltico.

Proprio durante la guerra Pietro si stabilì in una modesta abitazione nei pressi dell’attuale Peterhof per sorvegliare la costruzione delle fortificazioni a Kronshtadt, sull'isola Kotlin e, insieme alla moglie Caterina, scelse questo luogo per edificare la residenza di campagna che desiderava.

Dopo la vittoria della Russia sugli svedesi del 1714, Pietro iniziò a riunire un gruppo di architetti, ingegneri, giardinieri e artisti per creare la sua reggia. L’imperatore stesso aveva già elaborato la bozza di un palazzo situato in posizione centrale, circondato da un grande parco costellato di numerose fontane, statue e cascate, ma dopo la sua visita a Versailles nel 1717, i suoi piani divennero ancora più grandiosi.

Pensa che per la costruzione furono impiegati migliaia di operai, inclusi soldati e servi della gleba, in modo che il parco e i palazzi potessero essere realizzati rapidamente, con materiali da costruzione, decorazioni e piante provenienti principalmente dall'Europa occidentale.

Il palazzo principale fu completato per primo nel 1721 e due anni dopo, il 14 agosto 1723, Peterhof aprì ufficialmente.

Dopo la morte di Pietro tutti gli zar, fino alla fine dell’800, contribuirono all’espansione della reggia che oggi occupa un’area di circa 607.000 metri quadri. Il contributo maggiore lo diede però la figlia di Pietro, Elisabetta, che tra 1745 e il 1755, fece ingrandire il Gran Palazzo e costruire la magnifica cascata al suo ingresso.

 

 

Curiosità: Durante la Seconda guerra mondiale Peterhof fu occupata per ben tre anni dai soldati tedeschi. Fortunatamente furono messi in salvo più di 8.000 oggetti tra mobili e opere d’arte e circa 50 statue, mentre il complesso fu parzialmente distrutto dai bombardamenti e per restaurarlo ci sono voluti più di sessant'anni.

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