Il Delano Hotel, uno dei resort più famosi di Miami Beach.
Se percorri Collins Avenue, non puoi non fermarti di fronte al numero 1685 ad ammirare questo monumentale albergo, entrato nella lista dei posti “culto” di Miami Beach tanto per la sua particolare architettura art déco, quanto per la clientela di celebrità che ha sempre frequentato le sue camere.
Questo celebre hotel è stato costruito nel 1947 su progetto dell’architetto Robert Swartburg per volontà della coppia di imprenditori Rob e Rose Schwartz. L’albergo ha poi subito un totale restyling nel 1994 da parte del noto architetto Philippe Starck. Devi sapere che, al momento della costruzione, l’alta torre a quattro ali che svetta sulla sommità al centro della facciata, rendeva il Delano l’edificio più alto di Miami. Qui hanno soggiornato i più famosi divi di Hollywood e voci di corridoio dicono che questo resort sia in assoluto il preferito dalla cantante Madonna quando viene in città.
Ti consiglio, se possibile, di fare un giro all’interno della hall o di fermarti a sorseggiare un drink al bar, tra il tipico quanto bizzarro mobilio creato dal genio Philippe Starck. All’esterno puoi intravedere una grande piscina circondata da palme e caratterizzata dalle tipiche “cabanas”, le cabine per chi è in cerca di privacy. Oltre alla piscina, i clienti dell’hotel hanno accesso alla spiaggia privata.
L’importante lavoro di rinnovamento dell’hotel ha permesso al Delano di restare sempre sulla cresta dell’onda, nella lista dei migliori alberghi di Miami Beach, senza perdere quell’alone di leggenda che da sempre ha contraddistinto la sua architettura e i suoi avventori. Ora questo lussuoso hotel fa parte dell’importante gruppo Morgans, che possiede numerose altre strutture in giro per il mondo.
Ti saluto con una curiosità. L’hotel prende il nome dal presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt, fautore del piano di riforma sociale conosciuto con il nome di New Deal, che permise a Miami di risollevarsi economicamente e anche moralmente dopo il terribile uragano del 1926 e la Grande Depressione.