YASUKUNI SHRINE, Tempio Introduzione

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Il santuario imperiale di Yasukuni, dedicato ai giapponesi caduti nei diversi conflitti che hanno coinvolto il paese, fu fondato dall'imperatore Meiji nel giugno 1869, col nome di Shokonsha, per commemorare coloro che morirono al servizio dell'impero nipponico nella guerra civile giapponese, detta Boshin. Secondo la tradizione, quando l'imperatore Meiji visitò il santuario per la prima volta, il 27 gennaio del 1874, compose un poema che diceva: "Assicuro a quelli di voi che hanno combattuto e sono morti per il nostro paese che i vostri nomi vivranno per sempre in questo santuario". Nel 1879 poi ribattezzò il Santuario col nome Yasukuni che significa letteralmente "Santuario della pace nazionale”.

Qui non trovi tombe, ma vedrai elencati i nomi, le origini, le date di nascita e i luoghi dove sono deceduti 2.466.532 fra uomini, donne e bambini che si sono sacrificati per la patria e l’imperatore a partire dal 1853, indipendentemente dal loro rango o dalla loro posizione sociale.

Devi sapere che la religione scintoista considera gli spiriti dei defunti delle divinità, quindi il tempio è una sorta di dimora delle anime e non un memoriale. 

I giapponesi credono infatti che il rispetto nei confronti dei defunti si esprima trattandoli nello stesso modo di quando erano vivi. Così, nel Santuario Yasukuni, si ripetono ogni giorno rituali per offrire pasti agli spiriti nobili e per dedicare loro parole di apprezzamento.

Due volte l'anno, in primavera e in autunno, l’Imperatore in persona, alla presenza dei membri della famiglia imperiale, viene al santuario per porre i suoi omaggi agli scomparsi. Per questo vedrai raffigurato il crisantemo imperiale giapponese sulle tende del cancello che conducono al santuario. 

Nel santuario si celebrano diverse feste scintoiste, in particolare in primavera e autunno, quando vengono portati qui i Mikoshi, piccoli santuari in legno, per onorare gli Dei del Giappone.

 

Curiosità: Nel santuario vengono onorate persone morte per il Giappone anche se di altre nazionalità e tutti i caduti della Seconda Guerra Mondiale, compresi gli ex nemici, poichè il santuario vuol celebrare chi si è sacrificato per la propria patria.

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