BASILICA DI SAN FRANCESCO, Chiesa Superiore Giotto 3

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Durata file audio: 2.38
Italiano Lingua: Italiano

Proseguiamo nella lettura degli affreschi di Giotto sull’ultima parete della chiesa.

 “La morte del cavaliere di Celano” racconta l’improvvisa morte di un uomo che aveva invitato Francesco a pranzo. Osserva il frate rimasto a tavola, quasi contrariato dal triste evento, la posa pacata di san Francesco e il gruppo dei parenti raccolti sul morente.

 

Nell’affresco “Apparizione al capitolo di Arles” puoi apprezzare la capacità di Giotto di dipingere uno spazio quasi vero e abitabile, con la chiesa aperta per permetterci di vederne l’interno. Ma osserva anche come rende i diversi atteggiamenti dei frati, uno dei quali sembra addormentato.

 

L’affresco intitolato “Accertamento delle stimmate” è ambientato in una chiesa, in fondo alla navata. Sulla trave è appeso un Crocefisso tra due dipinti, come nel “Presepe di Greccio”, ma qui visto di fronte. A sinistra del Crocefisso pende un lampadario con numerose lucerne a olio. Per accenderle si abbassavano tramite una carrucola. In primo piano il clero è accorso per verificare le stimmate sulle mani e il costato del Santo dopo la sua morte. Tra i personaggi spicca quello vestito di rosso in basso a sinistra, dotato di un’energia potente nella posa e nella veste. Forse fu dipinto da Giotto in persona, mentre gli altri furono eseguiti dagli aiutanti.

In questi ultimi dipinti è infatti possibile che Giotto, oberato di impegni, abbia realizzato solo il progetto, e raramente sia intervenuto personalmente nell’esecuzione. Voglio però segnalarti un particolare interessante nell’ultimo episodio intitolato, “La liberazione dell’eretico”. A Roma ci sono due altissime colossali colonne scolpite con le imprese degli imperatori romani. Ebbene la colonna a spirale bianca e rossa deriva proprio da quelle!

CURIOSITÀ: nel famoso libro “Il Decamerone”, il grande scrittore del Trecento Boccaccio racconta che Giotto fu così abile nell'imitare la natura che chi guardava scambiava per vero quello che in realtà era solo dipinto. Questo significa che i contemporanei compresero immediatamente l’incredibile passo in avanti fatto da Giotto nel rappresentare la realtà e di come gli spettatori del tempo ne siano rimasti profondamente impressionati.

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