Se vuoi fare il pieno di bellezza, ti consiglio di visitare anche la Galleria d’Arte Moderna, che occupa ben trenta sale dell’intero secondo piano del palazzo. Ti aspetta una delle raccolte più importanti e complete sulla pittura dell’800 italiano, soprattutto grazie alle opere dei “macchiaioli”, gli artisti toscani che formano una delle punte più innovative con cui la pittura italiana si affaccia alla modernità.
Il percorso cronologico incomincia coi movimenti del primo ‘800, dal neoclassicismo al purismo al romanticismo. Ma se vuoi arrivare subito al cuore del museo puoi andare direttamente alla sala 17, dove cominciano le opere dei “macchiaioli”. Il movimento nasce dopo la metà dell’800 a Firenze e si sviluppa poi a Livorno e in Maremma. Fra i Macchiaioli più importanti ti raccomando il delicato Silvestro Lega, il vigoroso paesaggista Telemaco Signorini e soprattutto Giovanni Fattori, vera anima del gruppo. Fattori affronta inizialmente un tema d’attualità, cioè le guerre per l’indipendenza dell’Italia: ma i suoi quadri sono privi di retorica, e invece che scene di eroismo denuncia la brutalità della guerra: guarda per esempio Lo staffato, un capolavoro drammatico , in cui vedi un soldato disarcionato da un cavallo imbizzarrito che lo trascina lasciando sul terreno una macabra scia di sangue. Terminato il periodo del Risorgimento, Fattori ripiega su soggetti più intimi: paesaggi, ritratti e scene di vita quotidiana, come la piccola e bellissima tavola con la Rotonda dei bagni Palmieri.