Durata file audio: 2.19
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

La basilica di Sant’Ambrogio è un celebre esempio di architettura e scultura romanica, ma se hai tempo per una visita più approfondita potrai scoprire altre opere bellissime.

 

Adesso vai in fondo alla navata destra. Attraversando l’ultima cappella arrivi al punto in cui è esposto il tesoro della basilica, che comprende dei gioielli di grande qualità e i rarissimi frammenti del rivestimento di marmo originale, che risale a quasi duemila anni fa! In questo ambiente le pareti e la cupola sono rivestite di mosaici, e tutto è rimasto quasi uguale al tempo in cui Milano era la capitale dell’impero romano e una delle principali città cristiane. Fra le figure dei santi fai attenzione al ritratto di Ambrogio perché il santo qui appare insolitamente giovane, con i capelli neri e la barbetta corta: un personaggio molto diverso dalle raffigurazioni successive, dove ha l’aspetto di un uomo anziano con una folta barba bianca!

 

Adesso metti in pausa e vai alla cripta.

 

Sei nella cripta. Purtroppo il seminterrato, sostenuto da numerose colonnine, è stato rinnovato nel 700 e ha perso l’aspetto medievale. In un vano puoi vedere la grande urna in argento e cristallo in cui sono esposti, in modo un po’ macabro, i resti di sant’Ambrogio, vicino ai martiri Gervasio e Protaso. Se attraversi la cripta ed esci dalla porta laterale della navata sinistra ti aspetta un’ultima bella sorpresa.

Questo elegante portico rinascimentale fu costruito sul finire del 400 dal grande architetto Donato Bramante (lo stesso che fece il progetto di santa Maria delle Grazie!) per ordine del duca di Milano Ludovico il Moro. Il duca lo puoi vedere raffigurato in preghiera nel bassorilievo sotto l’arco principale. Osserva con attenzione alcune delle colonne di pietra, e ti accorgerai che sono scolpite come se fossero alberi appena potati!

 

CURIOSITÀ: A causa di un’antica usanza mai abolita, tutti gli abati di questa basilica hanno diritto al titolo di conte e devono essere chiamati “Eccellenza”… quindi mi raccomando, se per caso incontri l’abate di Sant’Ambrogio adesso sai come rivolgerti a lui.

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