TOMBA DI DANTE E DINTORNI

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Durata file audio: 2:38
Italiano Lingua: Italiano
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La tomba di Dante Alighieri, uno dei più grandi poeti italiani, noto in gran parte del mondo, soprattutto per il suo capolavoro, la Divina Commedia, si trova proprio qui a Ravenna.

Devi sapere che, per motivi politici, il poeta dovette fuggire in esilio da Firenze sin dal 1302. Dopo aver vissuto in diverse città, scelse di trascorrere gli ultimi anni della sua vita qui a Ravenna.

Quando, a settembre del 1321, morì improvvisamente di malaria, furono celebrati in suo onore funerali solenni nella vicina Basilica di San Francesco, ai tempi Chiesa di San Pietro Maggiore.

Da allora iniziò una contesa, tra Firenze e Ravenna, per ottenere la custodia delle spoglie, che non lasciarono mai questi luoghi, pur venendo spostati e nascosti più volte.

Finalmente, intorno al 1780, per volere del cardinale Gonzaga, di cui vedrai lo stemma sulla facciata della tomba, fu costruito l’attuale tempietto in stile neoclassico.

Devi sapere però che le spoglie del poeta furono rinvenute e deposte nel sarcofago, all’interno del piccolo edificio, solo nel 1865. Infatti, a furia di spostarle e nasconderle, se ne erano perse le tracce.

Vicino alla tomba trovi il Quadrarco di Braccioforte, un giardino in cui sono custoditi due interessanti sarcofagi risalenti al V secolo. Sempre nei pressi trovi gli affascinanti chiostri francescani, dove puoi visitare il curioso Museo Dantesco.

Ma una vera perla, che non puoi perdere, è la cripta della vicina Basilica di San Francesco. Si trova subito sotto l’altare, scendendo delle scale. Affacciandoti dalla finestrella puoi vedere questo particolare ambiente, perennemente allagato dall’acqua, dove nuotano perfino dei pesciolini. Sul fondo puoi intravedere parte della pavimentazione a mosaico dell’antica chiesa del V secolo. L’atmosfera è davvero magica.

 

Ti saluto con una curiosità: devi sapere che da tempo Firenze e Ravenna hanno smesso di litigare per le spoglie di Dante. Infatti, ogni anno a settembre, per l’anniversario della sua morte, la città toscana dona a Ravenna l’olio d’oliva che serve per alimentare la lampada votiva perenne, che arde costantemente, appesa al soffitto della tomba.

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