Come ti dicevo, si parla di “Musei Capitolini” al plurale perché il complesso comprende diverse raccolte: una delle più pregevoli e antiche è la Pinacoteca Capitolina, che fu fondata nella metà del ‘700 ed è una collezione di dipinti di epoche diverse. Ti aspettano grandi maestri veneti del ‘500, fra cui Tiziano e Lorenzo Lotto, e soprattutto capolavori del ’600 italiano ed europeo: Velázquez, Van Dyck, Guido Reni, Domenichino, e un immenso dipinto di Guercino destinato in origine alla basilica di San Pietro. Ma il pezzo forte sono due capolavori di Caravaggio che adesso ti racconto.
Il primo intitolato La Buona ventura è forse la prima opera in cui Michelangelo Merisi detto Caravaggio ritrae due personaggi che interagiscono tra loro. Si tratta di una scena di vita quotidiana, tipica delle vie del centro di Roma: una zingarella giovane e sorridente cattura l’attenzione di un ingenuo giovane di buona famiglia, e con il pretesto di leggergli la mano gli sfila abilmente un anello dal dito. Il modello raffigurato nel quadro era un grande amico di Caravaggio e pittore egli stesso di una certa notorietà soprattutto nella nativa Sicilia.
Il secondo quadro è intitolato San Giovanni Battista, ed è probabilmente l’immagine più allegra di tutta la produzione di Caravaggio. La posizione del ragazzo è quasi la stessa di uno degli uomini “ignudi” dipinti da Michelangelo sulla volta della Cappella Sistina, ma senza la robusta muscolatura che caratterizza gli atleti ritratti dal Buonarroti. Di solito il ragazzo viene identificato con il giovane san Giovanni Battista: però, di solito l’animale che accompagna il Battista è un agnello, e non - come qui - un ariete. Perciò è stata suggerita l’ipotesi che si tratti invece di Isacco, comprensibilmente felice di essere appena scampato al sacrificio e nell’atto di abbracciare l’animale che sta per morire al posto suo!
CURIOSITÀ: Forse non ci crederai, ma dopo la morte di Caravaggio la sua fama artistica fu a lungo in ribasso, e solo nel ’900 gli è stato riconosciuto lo statuto di grande maestro della pittura. Ancora oggi non solo pittori ma anche fotografi e registi cinematografici riconoscono l’influenza che Caravaggio ha avuto sulle loro opere. Perfino il grande Martin Scorsese ha dichiarato di essersi ispirato a lui nei film Mean Streets e L’ultima tentazione di Cristo.