All’interno del Magno Palazzo non ci sono soltanto sontuose stanze affrescate, c’è spazio anche per il verde. Il cortile dei Leoni è così chiamato in riferimento alla fontana che una volta decorava il giardino e di cui oggi rimangono solo i due animali scolpiti in pietra.
Lo spazio più bello del cortile è senz’altro la Loggia del Romanino, nome che si riferisce all’artista che, tra il 1531 e il 1532, eseguì gli affreschi del soffitto. Dei dipinti colpisce l’audace effetto illusionistico, evidente ad esempio nella spettacolare vista del Carro del Sole al centro del soffitto, ma anche la ricchezza delle scene e dei loro protagonisti. Nelle lunette sfilano una serie infinita di personaggi biblici, mitologici ed appartenenti alla storia antica. Scene come la morte di Cleopatra, il suicidio di Lucrezia o l’uccisione di Oloferne per mano di Giuditta si alternano a momenti più leggeri in cui assistiamo al corteggiamento di una donzella o a un concerto campestre. Immagini tutte di indubbia bellezza che fanno di questa loggia uno dei massimi capolavori dell’artista bresciano.