I Mangiatori di Patate è uno dei primi quadri celebri di Vincent Van Gogh, estremamente influenzato dalle sue travagliate esperienze giovanili.
L’artista, nato nel 1853 a Groot Zundert, era il primo dei 6 figli di un pastore calvinista. Cresciuto in un ambiente austero e rigoroso, non essendo particolarmente portato per lo studio, a 15 anni iniziò a lavorare per una ditta che commerciava opere d’arte, la Goupil. Dopo alcuni anni di lavoro, che lo portarono a trasferirsi più volte, fu licenziato a causa del suo comportamento, i suoi disagi esistenziali infatti l’avevano reso incapace di continuare la sua professione. Lo sostituì suo fratello Theo, che riuscì a costruirsi una discreta carriera che gli consentì di poter sostenere l’amato fratello Vincent, anche economicamente, per tutta la vita.
Il giovane Van Gogh, spinto da una fede quasi ossessiva, tentò allora gli studi teologici per diventare pastore e, pur fallendo, riuscì a trasferirsi come predicatore in una regione mineraria del Belgio, tra la miseria assoluta dei lavoratori locali, che lo segnò profondamente.
Allontanato dalle autorità ecclesiastiche per i suoi atteggiamenti di eccessiva partecipazione ai drammi altrui, nel 1881 riprese a studiare arte a Bruxelles, e nel 1883 si trasferì a Nuenen, una cittadina agricola olandese dove cominciò a ritrarre i volti affaticati e denutriti dei poveri contadini.
I Mangiatori di patate che stai ammirando, del 1885, è uno dei quadri dipinti in quel villaggio. Come puoi notare i volti sono abbruttiti, sebbene sereni, e non c’è il tentativo di comunicare il bello, piuttosto l’orrore della miseria e la dignità del lavoro manuale. Lo stesso Van Gogh scrisse al fratello Theo, di voler “far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia patate servendosi dal piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute…”
Van Gogh qui porta all’estremo il realismo. Come puoi notare usa come tonalità dominanti i marroni, il colore della terra, e pennellate molto rozze, quasi quanto i soggetti che vuole rappresentare.
Curiosità: Le patate, tanto diffuse e apprezzate oggi in Europa, in realtà vi giunsero dall’America solo nel Cinquecento e nei secoli successivi salvarono la popolazione di diversi paesi da terribili carestie.