Durata file audio: 2.15
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Per completare la visita al complesso di San Francisco el Grande puoi partecipare a una visita guidata in spagnolo, della durata di quasi un’ora, che ti permette di entrare nella sacrestia, la sala capitolare (cioè quella in cui si riunivano i frati), e la pinacoteca. In quest’ultima è custodito un gran numero di splendide opere d’arte, frutto di una campagna nazionale promossa a fine Ottocento da un uomo politico che ci investì un’enorme quantità di fondi pubblici.

La visita ti porta negli spazi monumentali e in ambienti pieni di fascino. Nella sacrestia e nei corridoi che si sviluppano alle spalle della chiesa potrai ammirare la pinacoteca: questa consiste in ben 51 quadri dipinti dai massimi esponenti del barocco spagnolo e italiano, tra cui Francisco Zurbarán e Luca Giordano, alcuni dei quali sono stati ceduti dal Museo del Prado.

Ti incuriosirà apprendere che nel corso del tempo la chiesa ha svolto anche le funzioni di ospedale, di caserma e perfino di pantheon nazionale, ospitando i resti mortali di illustri personaggi della storia spagnola. Tra questi ci sono il drammaturgo Calderón de la Barca, il poeta Francisco de Quevedo e persino il mancato architetto della chiesa stessa, Ventura Rodríguez, del quale ti ho accennato nella presentazione precedente. 250 anni fa è stato sepolto qui anche il grande pittore veneziano Giovan Battista Tiepolo, morto appunto a Madrid: ma purtroppo la sua tomba è andata dispersa.

Se ti avanza tempo, quando sei uscito dalla chiesa, dai un’occhiata anche alla vicina cappella del Cristo de los Dolores, in stile barocco, soprannominata dai madrileni “San Francisquín”.

 

CURIOSITÀ: Tra le opere esposte nella Pinacoteca, ne vedrai anche una intitolata Gesù e la Samaritana: ne è autrice Artemisia Gentileschi, che si può senz’altro considerare la pittrice più famosa del Seicento. Artemisia voleva affermarsi come artista indipendente e non come moglie di un qualsiasi marito: per questo è stata presa come simbolo dalle femministe, ed esistono numerosi romanzi su di lei.

 

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