Potsdamer Platz è la piazza in assoluto più moderna di Berlino.
Animata da grattacieli e da centri commerciali, l’area ti stupirà per l’evoluzione delle sue architetture, che sembrano essere state costruite una in funzione dell’altra. Non è soltanto una sensazione.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l’intera area attorno alla piazza venne pesantemente bombardata e ridotta in detriti. Alla fine del conflitto la Piazza venne divisa dal confine tra le due Germanie e dal 1961 addirittura dal Muro. Nel 1953 fu teatro di una manifestazione dei lavoratori dell’Est, ferocemente repressa dalle truppe sovietiche e dalla polizia che causò centinaia di vittime.
Negli anni Novanta, dopo l’unità tedesca, la piazza venne interamente ricostruita coinvolgendo numerosi architetti.
All’italiano Renzo Piano fu assegnata un’area di proprietà della Daimler, una società di automobili, che comprende numerosi edifici. Il più evidente è un grattacielo in mattoni: la Kollhoff Tower, completata nel 1999 dall’architetto Hans Kollhoff, uno dei membri del team di Renzo Piano. Se sali al ventiquattresimo piano raggiungi il Panoramapunkt, una piattaforma che ti offre una splendida vista della zona.
Alla Sony fu assegnata un’area dove ora sorge il suo complesso commerciale, mentre una terza area fu destinata alla costruzione del Beisheim Center, che ricorda i grattacieli della Grande Mela e ospita uffici, negozi e il lussuoso Ritz-Carlton Hotel.
Se decidi di proseguire lungo Potsdamerstrasse ti imbatti nella Walk of Fame berlinese. Si tratta del cosiddetto Boulevard der Stars il “viale delle star”. Proprio come a Los Angeles, stelle di bronzo incastonate nel marciapiede celebrano i grandi attori del cinema tedesco. Un particolare divertente riguarda le Pepper’s Ghost Cameras, piccole telecamere che proiettano un’immagine olografica del divo ricordato nella stella, in modo da permetterti di fare una foto con le più note star cui la Germania abbia dato i natali.
Curiosità. Già prima della guerra questa piazza era molto frequentata e luogo di intenso traffico, perché sorgeva all’incrocio di ben cinque strade, tanto che qui fu installato, nel 1920, il primo semaforo del mondo.