Il Palazzo Vitelleschi, che oggi ospita il Museo Archeologico Nazionale, fu costruito, tra il 1436 e il 1439 per volere del cardinale Giovanni Vitelleschi, arcivescovo di Firenze, che raggiunse il vertice del potere e la sua fine, sotto papa Eugenio IV.
Nell’edificio, che riutilizza strutture medioevali, convivono forme tardogotiche e rinascimentali di tipo fiorentino, ben visibili nella facciata. Lo splendido cortile interno si apre per tutta la sua altezza con due logge abbellite da colonne di marmo e di granito che sorreggono un terzo piano su cui corre un loggiato, che si ripete sul prospetto maggiore.
All’ultimo piano del Palazzo puoi visitare la cappella e lo studio del cardinale, costituiti da due vani appaiati. La cappella presenta una piccola abside incorniciata da un elegante arco marmoreo su colonne, mentre lo studio è abbellito da affreschi con Cristo tra i dottori e, sulle pareti lunghe, allegorie delle virtù alternate a Storie di Lucrezia Romana, di un pittore noto come Maestro di Corneto.
Nel Museo puoi ammirare reperti che illustrano diverse epoche della civiltà locale, dal periodo pre-etrusco al periodo Arcaico e a quello Ellenistico, grazie ad una ponderosa mole di materiali ceramici, tra i quali spettacolari ceramiche corinzie e attiche a figure nere e a figure rosse del VI e del V secolo a.C.
I pezzi di maggior valore che potrai vedere sono i due cavalli alati in terracotta del IV-III secolo a.C. provenienti dal Tempio della Regina, sul colle di Tarquinia; l’ancora marmorea di Sostratos della fine del VI secolo a.C. proveniente da Gravisca, l’antico porto greco-etrusco, con un’iscrizione in alfabeto greco con dedica ad Apollo; i dipinti staccati da alcune tombe della necropoli di Monterozzi ed il sarcofago etrusco dipinto detto “del Magnate” della fine del IV secolo.