PONTE CARLO

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Durata file audio: 2:22
Italiano Lingua: Italiano
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Appena superate le porte di ingresso del Ponte Carlo, noterai che le balaustre, in corrispondenza dei piloni, sono popolate da una celebre sequenza di trenta gruppi scultorei in pietra in stile Barocco con dettagli dorati. Sono stati realizzati all’inizio del Settecento dai migliori artisti locali. Il più antico è il Crocifisso del 1629 che si trova sul terzo pilone destro, corredato da scritte in ebraico a caratteri d’oro. Le statue furono commissionate dai Gesuiti ma quelle esposte ora sono copie delle originali.

 

Subito prima di raggiungere la sponda sinistra il Ponte passa sopra l’isola di Kampa, a cui si accede da una scala. Tranquilla e silenziosa, l’isola offre l’occasione di una pausa di relax e ospita un edificio ottocentesco sede del museo di arte moderna, con ottime collezioni di pittura e scultura del XX secolo.

 

Sul ponte Carlo si trova anche la famosa Statua di San Giovanni Nepomuceno, di Jan Brokoff. Sorge nel punto in cui nel 1383 Giovanni Nepomuceno venne fatto annegare nel fiume Moldava da re Venceslao IV per non aver voluto rivelare nemmeno sotto tortura i segreti ascoltati in confessione della regina, diventando così il patrono sia degli annegati sia dei confessori.  La statua fu eretta nel 1683, trecento anni dopo i fatti, ed è diventata il prototipo di tutte le numerose raffigurazioni del santo in Europa.

Superato il sottile canale “del diavolo”, il Ponte termina con la porta di accesso a Mala Strana.

Nell’alta torre gotica quattrocentesca della porta puoi vedere un’esposizione sulla storia del ponte, mentre dalla balconata si gode una delle più belle viste sul centro storico.

Il ponte è affollato da turisti, da musicisti, artisti di strada e venditori di oggetti di ogni tipo e vi si gode un’indimenticabile veduta della collina di Mala Strana e del Castello.

 

Curiosità: Accarezzare il basamento con la scena del martirio della statua di san Giovanni Nepomuceno porta fortuna e i praghesi più anziani ricordano come fino a qualche decennio fa era abitudine levarsi il cappello a cospetto del santo.

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